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Torre Annunziata: nessuno sconto di pena per Ciro Nappo, ultimo boss del clan Gionta

ciro nappo torre annunziataNel bunker dove si nascondeva aveva pistola e proiettili che gli sono valse le accuse di porto e detenzione illecita d’arma da fuoco oltre a documenti falsi per sfuggire alla cattura: nessuno sconto di pena per il ras ex latitante.

La Corte d’Appello di Napoli ha confermato la condanna a 5 anni e 4 mesi di reclusione a Ciro Nappo, alias ‘cap ‘e ‘auciell, considerato dagli inquirenti l’ultimo reggente del clan di camorra Gionta di Torre Annunziata. Per Nappo non è arrivato lo sconto auspicato ed ha retto anche l’accusa aggravata dalla finalità mafiosa contestata dall’accusa.

Nappo, 43 anni, è stato arrestato il 26 maggio 2016 dai carabinieri del Nucleo investigativo di Torre Annunziata. I militari quel giorno hanno messo la parola fine alla seconda latitanza di ‘cap ‘e auciell’, circondando il bunker in cui il ras si nascondeva.

Il boss si nascondeva in un antico casolare di campagna, al confine tra Trecase e Torre del Greco, protetto da 4 telecamere di sorveglianza, di cui una a lungo raggio capace anche di riprendere la vicina strada provinciale Panoramica.

‘Cap ‘e ‘auciell (già condannato in via definitiva ad 8 anni per associazione mafiosa, ndr) con sé nel bunker aveva una pistola semiautomatica Smith & Wesson (matricola abrasa), 39 proiettili calibro nove, un fucile ad aria compressa caricato a pallettoni, documenti falsi e parrucche per non farsi riconoscere.

Il tutto era occultato all’interno di un marsupio appeso al muro. A coprire la latitanza di Nappo era invece il suo vivandiere: Vincenzo Ametrano, 38 anni, ritenuto dagli investigatori vicino ai ‘Fransuà’ e finito a processo assieme a ‘cap ‘e auciell’ con l’accusa di favoreggiamento aggravato. Anche per Ametrano è stata confermata la condanna a 2 anni e 8 mesi di reclusione.

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