Un nuovo incontro con il ministro Andrea Orlando, per affrontare l’emergenza relativa alla precarietà dei magistrati. E’ quanto hanno chiesto i giudici di pace, a pochi giorni dall’inaugurazione del nuovo ufficio di via Vittorio Veneto, con la presenza del rappresentante del governo Gentiloni. I giudici di pace contestano l’ultima riforma della magistratura.
“Siamo dei giudici a tempo determinato – affermano – rischiamo di perdere il posto anche soltanto per una maternità. Non è più possibile continuare così”. A rincarare la dose è Giulia De Cristofaro, dell’associazione giudici di pace. “Non aspiriamo a rientrare in un Tribunale – commenta – ma a stabilizzare la nostra posizione precaria. Siamo costretti alla stessa normativa che regola la magistratura ordinaria, ma senza poter usufruire di malattia, di ferie e di agevolazioni che spettano a tutti i lavoratori”.
Luigi Riello invece, procuratore generale di Napoli, ha lanciato un allarme sulla giustizia al collasso: “Con le ultime novità legislative – commenta – le procure generali come quella di Napoli rischiano di morire di overdose per l’esiguo numero di magistrati e di personale, e le valanghe di fascicoli che arriverebbero dal distretto”.
Dichiarazioni, queste, condivise dal procuratore Alessandro Pennasilico della Procura di Torre Annunziata. Gennaro Torrese invece, presidente dell’ordine degli avvocati di Torre Annunziata, ha chiesto al ministro “spiragli per la riapertura dei termini anche per le sedi di Castellammare di Stabia e Torre del Greco”.
Mentre Mario Afeltra, presidente dell’associazione forense di Gragnano, ha espresso “grande soddisfazione per il lavoro messo in campo per la riapertura dell’ufficio gragnanese, ingiustamente cancellato e ora finalmente di nuovo operativo”.