Boscoreale: all’IC 3° Castaldi-Rodari coniugata la cultura del sociale
IGV News
La scansione delle facce della Cultura: da quella dei consumi a quella dell’accoglienza, da quella classica degli scrittori e dei poeti antichi a quella dei moderni “portatori” di conoscenza, a quella della integrazione dei popoli, all’altra della difesa delle risorse naturali, è stato il tema dominante di questa quarta giornata di incontri che si è sviluppata oggi, nella sala teatro della “Castaldi-Rodari”, a Marchesa, tra gli allievi dell’istituto e gli ospiti intervenuti per dare contributo di conoscenza a questo importante segmento della «Settimana della Legalità».
E proprio dalla ricerca della “conoscenza”, citando il verso dantesco “Fatti non foste a viver come bruti ma per seguir virtute e canoscenza”, gli alunni sono partiti per cercare di approdare, dopo aver “arato” il mare della ricerca (la scena proponeva una navicella a bordo della quale viaggiavano i naviganti esploratori) alla terra della cultura intesa come dovere e impegno sociale di cui ogni individuo deve farsi carico nella società attuale.
La giornata è stata coordinata dalla professoressa Carmela Casinelli che, assieme alle colleghe Elvira Fusco e Teresa Segreto, ha dato una serie di input ai ragazzi. Elementi che, una volta fatti propri e elaborati hanno contribuito alla costruzione delle domande rivolte agli esperti e agli ospiti. Presentati dalla dirigente Teresa Mirone, questi ultimi: i giovani dell’«Associazione Impronta», che cura l’integrazione di migranti e rifugiati; Andrea Iovino, della Bimed; Silvana Famiani, scrittrice e Carlo Avvisati, giornalista, hanno così contribuito a coniugare il termine “cultura” nelle sue più svariate sfaccettature.
Da quella della salvaguardia di un bene prezioso qual è l’acqua a quello degli affetti e dei ricordi, all’accoglienza tra popoli, a quella del territorio con le sue ricchezze e tesori culturali.
«L’ignoranza è una brutta bestia, è il male peggiore. L’unico bene è la cultura», pensiero del filosofo Socrate sottolineato da Anna nel suo intervento è stato fatto proprio dalla preside Mirone che ha posto l’accento su come la Cultura sia importante per fare da barriera alla violenza dell’ignoranza e quanto la Istituzione Scuola, nella sua globalità, sia chiamata a lavorare perché questo concretamente avvenga.