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La Guardia Costiera di Castellammare sequestra datteri di mare

datteri di mareNel pomeriggio di giovedì 23 marzo, dopo un’accorta e prolungata attività di intelligence effettuata dal Nucleo di Polizia Giudiziaria della Guardia Costiera di Castellammare di Stabia, è scattata l’ennesima operazione di polizia che ha portato al sequestro di quasi 50 Kg. di datteri di mare, il cui valore sul mercato nero può aggirarsi in circa 10 mila euro, che ha visto impiegati diversi militari della Guardia Costiera.

Gli uomini del Capitano di Fregata Guglielmo Cassone già da diversi giorni stavano monitorando i movimenti via mare e via terra delle diverse squadre di datterari e, nel primo pomeriggio di oggi, hanno fatto scattare il blitz.

In particolare una pattuglia via terra ed il rapido intervento del dipendente mezzo navale CP532 ha permesso di portare a termine brillantemente le operazioni di sequestro, consistenti oltre che nel sequestro dei predetti mitili, anche in attrezzature subacquee, nonché in un grosso martello ed una pinza.

Il soggetto, già noto alle forze dell’ordine, è stato deferito alla locale Autorità Giudiziaria per una serie di reati tra cui spicca la ricettazione ed il danneggiamento ambientale.

L’operazione di oggi, che rientra in una più ampia attività di indagine che la Guardia Costiera sta portando avanti, a tutela della salute pubblica, ha  ancora una volta dimostrato il danno ambientale che si procura alla flora ed alla fauna marina nell’attività di estrazione illegale del dattero di mare, in quanto si tratta di un mollusco bivalve che cresce all’interno di buchi che scava nella roccia sott’acqua, motivo per cui per pescarli è necessario distruggere e devastare interi tratti di costa.

Il Comandante Guglielmo Cassone ha colto l’occasione per dichiarare che il danno ambientale alla costa derivato dalla pesca di questi datteri è enorme e si ripercuote non solo sul delicato ecosistema marino, ma anche sulla bellezza delle nostre coste e dei nostri fondali.

I “consumatori” di datteri marini dovrebbero essere coscienti della gravità della loro azione e del fatto che oltre a pagare prezzi incredibilmente elevati i datteri (probabilmente oltre i 100 euro al Kg), si corrono pericoli di pesanti sanzioni e si concorre a distruggere il nostro ambiente.

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