Per quattro interminabili anni un ragazzino di Giugliano, disabile e tredicenne ad oggi, è stato costretto a subire violenze e sevizie da un branco di undici altrettanto giovanissimi, tutti minorenni di cui tre ancora quattordicenni.
Questi ultimi non sono imputabili, data la loro giovane età, tutti gli altri sono accusati di sequestro di persona e violenza sessuale.
La denuncia della mamma della vittima, affetto da lieve disagio psichico, ad inizio dell’anno, in gennaio, ai carabinieri della locale Compagnia. Da lì sono partite le indagini fino ad arrivare alla drammatica scoperta. I sospetti della donna sono apparsi dopo aver visto il figlio in compagnia del branco di ragazzini in atteggiamenti piuttosto ambigui.
Gli episodi di violenza si sarebbero verificati in strada, nel campo da calcetto e in un solo episodio a casa di un componente del branco. La giovane vittima avrebbe subito atti di violenza negli ultimi quattro anni e non ha, negli anni, mai confidato l’orrore che portava con sé a nessuno.
Degli undici aguzzini, tre sono a piede libero, poiché non imputabili data l’età al di sotto dei 14 anni, gli altri otto sono stati raggiunti dalla misura del collocamento in comunità.
“L’episodio portato alla luce dall’indagine dei carabinieri della Compagnia di Giugliano è terribile. Non ci sono parole per commentare. L’idea che a compiere le violenze sia stato un ‘branco’ di minori, di cui due con meno di 14 anni, lascia sgomenti”, queste le prime dichiarazioni del sindaco di Giugliano, Antonio Poziello.