“Arrestatemi, ho questa pistola. Non voglio usarla”. Con queste parole, e soprattutto con un’arma con sé, si sarebbe presentata alla caserma dei carabinieri di corso Alcide De Gasperi a Castellammare di Stabia Antonietta Di Somma, di 30 anni.
La donna, effettivamente poi arrestata, è la figlia del boss della camorra del centro antico Raffaele Di Somma, alias ‘o ninnillo, attualmente in carcere, e non avrebbe particolari precedenti di polizia.
I motivi del gesto di Antonietta Di Somma sarebbero riconducibili a dissidi familiari molto accesi, tanto da temere di poter sparare contro un suo familiare, ma lontani dalle logiche della criminalità organizzata e in particolari della cosca che negli anni ’90 cercò di sottrarre al clan D’Alessandro il monopolio sui traffici di droga.
Antonietta Di Somma è comunque finita nel carcere femminile di Pozzuoli con le accuse di detenzione e porto abusivo di arma da fuoco. I carabinieri della compagnia di Castellammare, guidati dal maggiore Donato Pontassuglia, stanno effettuando ulteriori approfondimenti per chiarire l’intera vicenda.
Il 9 marzo scorso è stato arrestato un altro figlio del ras Di Somma, Giacomo, in quanto destinatario di un ordine di esecuzione emesso dalla Procura Generale di Napoli. Il figlio di ‘o ninnillo dovrà scontare in carcere sei anni e tre mesi di reclusione per tentato omicidio e detenzione e porto illegale di armi. Qualche anno fa, in via Bonito, sparò a due giovani affiliati del clan rivale dei D’Alessandro.
Il movente dell’agguato fu individuato proprio nei dissidi tra i due gruppi camorristici, mai sopiti negli anni delle faide di camorre che hanno insanguinato Castellammare.