La risposta del Comune di Volla alle problematiche delicate dei disabili, nello specifico, lasciano a desiderare. Burocrazia lenta, personale non aggiornato sulle novità legislative dedicate portano i cittadini a provarle tutte per dar voce ai propri diritti e a far valere quanto la legge gli abbia riconosciuto.
Disabili e diritti, difficoltà di imporsi nella società e lentezza delle istituzioni nel rispondere alle esigenze di tutti. Guerre di pochi combattute a volte da meno di pochi. Il problema dei diversamente abili e delle famiglie che li supportano e conducono nelle mille peripezie della crescita è sempre di grande attualità, purtroppo.
La lentezza delle istituzioni al centro di ogni questione evidenzia quanto l’Ente non riesca a correre alla stessa velocità delle nuove sfumature della disabilità; disabilità e crisi economica, disabilità e tagli ai fondi sociali, disabilità e difficoltà per le famiglie di far conciliare il lavoro con la necessaria presenza in casa.
Per far fronte a svariate esigenze, specie per andare incontro alle famiglie dei disabili, la Regione Campania da qualche anno ha avviato la diffusione dei voucher a finalità multipla per servizi di cura rivolti a minori e ai familiari non autosufficienti, al fine di favorire la conciliazione tra vita lavorativa e familiare.
Il voucher mirava e mira a supportare le famiglie nei propri compiti educativi e accudimento della persona bisognosa attraverso la fruizione di vari servizi. La Regione eroga dei fondi a ogni ente comunale che li assegnerà poi ai richiedenti.
Senza entrare troppo nello specifico, il voucher viene chiesto al Comune di residenza, presentando la documentazione che attesti sia la presenza del disabile in casa sia la condizione economica della famiglia. Le varie istanze formano una graduatoria che decreterà a chi dei richiedenti spettino tali fondi.
Questa nuova forma di denaro coprirà le spese familiari sostenute per l’assistenza domiciliare al disabile. Nei primi tempi, la via sperimentale dei voucher sociali prevedeva per il Comune di anticipare tali uscite, rimborsate poi dalla regione in un momento successivo.
Però succede una cosa strana in quel di Volla. Uno dei tanti beneficiari delle primissime graduatorie è dapprima portato a informare il personale del settore sociale di Volla sull’esistenza di tale nuova normativa, salvo poi sentirsi dire che ogni fruizione sarà richiedibile solo dai portatori di Sla. Con lettere protocollate all’Ente, dimostrazioni e scioperi, a volte anche plateali, si riesce a far pubblicare il bando, che manco era stato portato a conoscenza della popolazione.
I beneficiari assegnatari dei fondi, a cui sono stati riconosciuti cifre anche di 400 euro al mese per un anno, hanno così potuto assumere badanti e personale specializzato per l’intero anno, anche pagandolo, per poi presentare al Comune di Volla i pagamenti versati e confidare nel rimborso. Ma l’Ente ha, ad oggi, rimborsato, su un intero anno, solo sei mensilità alle famiglie che vantavano crediti. Il tutto nel totale silenzio, senza giustificare tali mancanze.
Solo tramite verbali e ulteriori proteste e manifestazioni è stato riferito che l’Ente non poteva e non può provvedere all’erogazione di soldi poiché la regione Campania non ha a sua volta rimborsato ancora Volla e le casse comunali non hanno fondi sufficienti per coprire la spesa. In pratica le famiglie, che chiedono assistenza proprio perché versano in disagiate condizioni economiche, si ritrovano a dover subire i disguidi e le lentezze rimbalzate da Comune a Regione e viceversa. Un vero paradosso. Qualche famiglia, dopo essersi presentata al sindaco della ex amministrazione, si è anche sentito dire “Ringrazia Dio che hai la ragazza e che puoi mettere un piatto a tavola”.
In una situazione abbastanza tesa e precaria i cittadini si sentono costretti alle più teatrali manifestazioni, dal legarsi ai cancelli comunali al presentarsi al municipio con una mazza, ma solo per fare rumore e attirare l’attenzione sul proprio caso. Qualcuno è stato anche accompagnato fuori dagli uffici dai carabinieri ai quali è stata anche rilasciata dichiarazione che denuncia proprio la cattiva gestione del personale nonché omissione e rifiuto di atti d’ufficio.
Le graduatorie stilate ogni anno, a fronte delle nuove richieste, hanno addirittura escluso famiglie con componenti portatori di gravissime disabilità, hanno escluso famiglie a cui l’anno precedente si riconosceva l’importo massimo previsto dal Comune di Volla effettuando prima una sorta di scaricabarile dall’Asl e dai parametri richiesti al Comune, poi si è passati alla veloce e sempre valevole giustificazione della carenza dei fondi. E questo sempre dopo ripetute lettere protocollate inviate al sindaco e ai responsabili di settore.
L’unico supporto trovato dalle famiglie con disabili insoddisfatte di Volla e dei paesi vicini è stato nella onlus Fish (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) che, nella figura di referente della zona, si è reso disponibile a prestare assistenza e consulenza.
La manifestazione di ieri, tenutasi a Napoli, #tuttiinpiazza, ha dato voce a chi è accomunato dalla disabilità e da insofferenza verso le istituzioni e verso gli enti che dovrebbero tutelare e rendere la disabilità meno disagevole.
Sotto il Municipio di Napoli, rappresentanze della Fish e famiglie con figli disabili anche in carrozzella hanno lamentato i tagli al Fondo Sociale Nazionale, passato da 313 milioni a 99 milioni. Tagli anche al FNA, Fondo nazionale per la Non Autosufficienza, sceso da 500 milioni a 450 milioni.
Anna Di Nola