Proprio tra i bulbi dei tulipani accuratamente nascosti viaggerebbero grosse quantità di cocaina pronta per essere tagliata, anche diverse volte a seconda del costo della dose nella zona di spaccio, e rivenduta prima ai pusher all’ingrosso e poi agli spacciatori al minuto.
A insospettire i finanzieri l’atteggiamento visibilmente nervoso degli autisti del tir alla vista di Zebon, cane antidroga utilizzato dalle uniformi di Stato per fiutare sostanze stupefacenti nascoste nei veicoli. Dopo avere condotto i 2 in caserma i finanzieri procedevano ad un’accurata perquisizione del mezzo rinvenendo l’ingente quantitativo di stupefacente che una volta immesso sul mercato avrebbe fruttato alla camorra oltre 4 milioni di euro.
Per gli autisti è scattato immediatamente il fermo, come disposto dal pm presso la Procura della Repubblica di Nocera Inferiore, con l’accusa di traffico internazionale di sostanze stupefacenti. Un duro colpo è stato così inflitto al sistema, colpito nel principale business che è appunto quello dello spaccio di stupefacenti. Un giro d’affari impressionante che già in passato ha visto protagonista in negativo il mercato dei fiori di Pompei.
Un fiume di denaro sporco puntualmente riciclato dalle organizzazioni criminali del territorio (parliamo del regno del clan di camorra dei Cesarano) in attività ristorative, pub, bar , centri benessere e centri scommesse. Un potere economico talmente rilevante da consentire al sistema di corrompere personaggi insospettabili delle istituzioni e in molti casi anche cattivi servitori dello Stato, ovvero appartenenti alle forze dell’ordine definiti dagli stessi colleghi con disprezzo “infedeli”.
Un dato non è sfuggito all’attenzione dell’opinione pubblica: ad una grande offerta corrisponde sempre un’adeguata richiesta. Questo significa che il numero di consumatori di sostanze stupefacenti nel vesuviano (con particolare riferimento alla cocaina) resta altissimo con una preoccupante flessione dell’età media dei tossicofili spesso poco più che adolescenti.
Alfonso Maria Liguori