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Striano, tir “incastrato” in città: scatta il nuovo piano traffico

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A Striano dopo l’episodio che ha paralizzato il traffico strianese ieri pomeriggio, il neo assessore comunale alla Viabilità Giuseppe Maccarone ha messo in moto la macchina comunale per porre fine al caos in centro storico.

Il tir che ieri ha bloccato il traffico a largo Arco non è l’unico ad aver circolato nella zona storica della città vesuviana alla destra del Sarno. Simili episodi si sono verificati anche negli anni e nei mesi scorsi. È giunta l’ora di dire basta.

Da ricordare che l’autoarticolato, proveniente da via Piano, aveva raggiunto la centrale piazza Giovanni d’Anna. Aveva poi proseguito per via Roberto Serafino dove ha distrutto alcuni balconi prospicienti la sede stradale giungendo a Largo Arco, imbuto dal quale il tir non è potuto più uscire.

Il dispositivo, in vigore già da stamattina alle ore 9, ha previsto l’apposizione della segnaletica di divieto in numerosi incroci cittadini di Striano. Il primo è quello segnalato anche dalle pagine del nostro giornale, sito in via Poggiomarino, nei pressi della cittadella del Carnevale. Già da quel punto gli automezzi superiori a 6,5 tonnellate non potranno accedere in centro urbano.

Lo stesso divieto è stato riconfermato a piazza Giovanni D’Anna, dove un’eventuale mezzo pesante che già sia entrato nell’area off limits storica ha la possibilità di fare inversione di marcia nell’ampia piazza dominata dal platano bisecolare.

Altri divieti sono stati riconfermati a Striano in via Sarno nei pressi del cimitero, all’incrocio di via Risorgimento con via Cesina, all’intersezione di via Foce con via Farricella prima e infine a via Martiri Ungheresi, strada di accesso anche al popoloso quartiere Cantarelle.

“Dopo il grave inconveniente, avevo già ieri verificato la disponibilità dei nuovi segnali nel deposito comunale. Stamattina ho subito preso i dovuti provvedimenti al fine di garantire l’incolumità dei cittadini e per garantire maggiore stabilità agli edifici e ai monumenti storici”, ha dichiarato Maccarone.

Raffaele Massa

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