Nella cornice di una ex fabbrica di pomodori che il parroco della città, don Salvatore Branca, ha saputo e voluto recuperare, e trasformare in quello che rappresenta l’unico punto di aggregazione per i giovani abatesi, punto cruciale della discussione è stato il male che la distorta prassi della corruzione all’interno della Pubblica Amministrazione porta all’intero sistema, minando le basi politiche, economiche e sociali indispensabili per uno sviluppo durevole.
Estremamente soddisfatto Nicola Mercurio, presidente della Commissione consiliare Controllo e Garanzia del Comune di Sant’Antonio Abate, primo fautore dell’intera operazione che ha innanzitutto voluto l’incontro in quella che si può definire la location abatese per eccellenza: una ex industria conserviera di pomodori, a richiamare l’attività che un tempo ha fatto la ricchezza di questo territorio, oggi riprogettata in centro educativo polivalente e polo di attività di rilancio sociale e culturale. E ancor più soddisfatto per quanti hanno preso parte al convegno sulla corruzione, dopo i ringraziamenti ai convenuti, con il suo intervento coglie l’occasione “per auspicare che le tante persone che hanno a cuore questi valori si innamorino dell’idea di testimoniarli fattivamente non solo negli attuali singoli ambienti di studio, di lavoro e familiari ma anche e direi soprattutto impegnandosi attivamente nella vita politica che ha appunto nella sua ragione profonda il perseguimento del bene comune”. Da lui l’invito al Sottosegretario alla Giustizia Cosimo Ferri di “percorrere la strada della più alta delle ‘carità’, puoi continuare, e rinforzare, senza sottrarti a nuove e più ampie responsabilità, il tuo impegno politico a servizio di tutte le persone, quelle buone e quelle meno buone, per renderle, e per renderci tutti migliori”.
Il convegno è stato organizzato dalla Pro Loco Antonio il Grande di Sant’Antonio Abate.