Clan Contini di Napoli: maxi-sequestro da oltre 320 milioni di euro ad esponenti della cosca e ai loro prestanome.
Stamane il Nucleo di Polizia Tributaria della guardia di finanza di Napoli ha dato esecuzione ad un provvedimento di confisca, emesso su proposta della Direzione Distrettuale Antimafia (Dda) partenopea e dalla Sezione Misure di Prevenzione, di beni immobili, mobili, complessi aziendali e quote societarie per un valore complessivo di circa 320 milioni di euro, riconducibili ad esponenti del clan Contini e a loro prestanome.
Il decreto di confisca è stato emesso nei confronti di Gerardo e Ciro Di Carluccio, quest’ultimo ritenuto il cassiere del clan e uomo di fiducia del boss Eduardo Contini, direttore di una vera e propria holding criminale operante in diversi settori economici e finanziari. Le attività investigative hanno consentito di accertare che i fratelli Di Carluccio gestivano tramite i loro familiari e a mezzo di una fitta rete prestanome, numerosissime attività economiche, che spaziavano dal commercio al dettaglio di carburanti, core business del sodalizio criminale, alla gestione di bar, al commercio di oro e preziosi, agli investimenti immobiliari e alla concessione di prestiti in denaro.
La guardia di finanza,attraverso una precisa ricostruzione storica dei profili reddituali e patrimoniali dei soggetti in questione, ha consentito al Tribunale di Napoli, Sezione per l’Applicazione delle Misure di Prevenzione l’adozione del provvedimento di confisca.
Nello specifico parliamo di: 41 impianti di distribuzione di carburanti ubicati per lo più a Napoli, su alcuni tratti autostradali campani e in Molise; 20 esercizi commerciali (bar) dislocati tra le province di Napoli e Avellino; 3 tabaccherie situate a Napoli e provincia; 4 ditte di oreficeria e gioielleria site a Napoli e a Torre del Greco; 3 società di torrefazione di caffè site nella zona industriale di Napoli; 1 azienda di commercio all’ingrosso di alimentari , di prodotti igienici per la persona, corredi e ricami, situata a Napoli; 1 garage al centro di Napoli; 27 unità immobiliari (11 case tra cui una villa di lusso a Ischia e 16 negozi) e un terreno.
Nei confronti di Ciro e Gerardo Di Carluccio è stata disposta inoltre l’applicazione della misura di prevenzione della sorveglianza speciale rispettivamente per la durata di 5 e 4 anni, con obbligo di soggiorno nel Comune di residenza e con la cauzione di 100mila euro per Ciro e 50mila per Gerardo. Una colpo mortale ad uno dei più potenti clan partenopei. Forse il definitivo declino di un’organizzazione che ha sempre mosso cifre da capogiro riciclando il denaro provento delle attività illecite in imprese sparse ovunque sul territorio nazionale e all’estero. Una vittoria dello Stato sulla camorra “che conta”.
Alfonso Maria Liguori