Erano in grado di far viaggiare cocaina per tutto l’Oceano Atlantico, partendo dall’Ecuador, e farla arrivare fino al porto di Salerno. Una volta in Campania, la merce veniva smistata nelle piazze di spaccio del vesuviano fruttando milioni e milioni di euro ai clan della zona. Sono queste le ricostruzioni realizzate dal Nucleo di Polizia Tributaria della guardia di finanza di Salerno che, questa mattina, hanno eseguito ordinanze di custodia cautelare nei confronti di otto persone.
Secondo le primissime indiscrezioni, molti dei leader di questa associazione criminale erano della provincia di Napoli. Nell’indagine, infatti, sono coinvolte le città di Castellammare di Stabia, Ottaviano, Sant’Anastasia. Arresti anche nella stessa città di Salerno dove arrivava tutta la merce direttamente dall’Ecuador grazie ai contatti che gli esponenti del gruppo criminale avevano con alcuni personaggi ispanici che si occupavano proprio dello spaccio di cocaina.
L’indagine fu avviata nell’aprile del 2015 quando in Turchia, una nave partita dalle coste dell’Ecuador, venne fermata. A bordo erano presenti circa 30kg di cocaina purissima che era destinata al porto di Salerno dove ad attenderla c’erano i clan del vesuviano e della provincia di Salerno. Da quel momento, grazie alle collaborazioni internazionali, è stato possibile ricostruire tutti i legami che l’associazione aveva creato fino ad oggi, dove si sono consumati i primissimi arresti.
Secondo gli inquirenti, inoltre, la perdita di numerosi carichi di cocaina (sequestrati dalla guardia di finanza campana) avrebbe causato anche alcuni problemi interni fra i leader del sodalizio criminale. Per questo motivo, infatti, sono stati commissionati alcuni omicidi come quello di Mugnano del Cardinale (provincia di Avellino) nel 2015 dove morì Nicola Annunziata. Per questo omicidio venne condannato Luigi Bruno, di anni 69, attualmente detenuto, che è stato ritenuto partecipe dell’associazione che gestiva il traffico internazionale di droga. Tutte le persone raggiunte da un’ordinanza di custodia cautelare, ben otto, sono accusate proprio di traffico di droga. Allo stesso tempo viene contestato loro anche la capacità di aver falsificato alcuni documenti per permettere lo scambio della cocaina.
Castellammare e Pompei, quindi, le due città maggiormente coinvolte nell’indagine. Probabilmente l’associazione criminale era stata in grado di creare dei legami importanti anche con i clan locali che si servivano della cocaina dell’Ecuador per rifornire le proprie piazze. Quando si parla di traffico internazionale di stupefacenti, nel comprensorio stabiese, il pensiero va diritto ad uno degli esponenti del mondo camorristico più importanti della scena campana: Raffaele Imperiale. Attualmente latitante a Dubai, Imperiale grazie alle sue conoscenze nel mondo sudamericano è stato in grado di costruirsi un piccolo impero tanto da nascondere in alcune sue proprietà pure due quadri autentici di Van Gogh rubati dal museo nazionale olandese.
Gennaro Esposito