I carabinieri della compagnia di Castello di Cisterna hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip di Nola a carico di due indagati ritenuti responsabili, a vario titolo, di corruzione, falsità ideologica e materiale commessa da pubblico ufficiale in atti pubblici e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.
Nel corso di indagini coordinate dalla Procura di Nola, i carabinieri della stazione di Somma Vesuviana hanno accertato che gli indagati, uno responsabile dell’Ufficio di Stato Civile di un Comune del napoletano e l’altro titolare di un’agenzia di disbrigo pratiche amministrative, dietro compenso di denaro avevano “aiutato” circa 300 cittadini brasiliani ad ottenere la cittadinanza italiana in virtù dello “ius sanguinis”, senza però avere i requisiti previsti dalla legge. (Il testo continua dopo il video)
Tra i soggetti che hanno potuto ottenere la cittadinanza ci sono anche giocatori di calcio militanti nelle massime divisioni professionistiche dei campionati italiano, francese e portoghese, che in tal modo sono riusciti ad aggirare i vincoli di tesseramento previsti dall’attuale normativa.
Lo ius sanguinis è un’espressione giuridica di origine latina che indica l’acquisizione della cittadinanza per il fatto della nascita da un genitore in possesso della stessa cittadinanza.
Si contrappone allo ius soli, che indica invece l’acquisizione della cittadinanza per il fatto di nascere nel territorio dello Stato, indipendentemente dalla cittadinanza posseduta dai genitori. Normalmente gli ordinamenti nazionali oscillano tra i due istituti.
Attualmente la maggior parte degli stati europei, fra cui l’Italia, adotta lo ius sanguinis, eccetto la Francia che però applica lo ius soli con alcune prerogative, ma il più importante paese per estensione territoriale che applica da sempre lo ius soli sono gli Stati Uniti, così come quasi tutti i paesi del continente americano.