Torre Annunziata, la bretella col porto è infinita. Gli appalti, i ritardi e i milioni per il Lungomare Oplonti

bretella torre annunziata 1Appena una settimana fa a Torre Annunziata è stata inaugurata, alla presenza del sindaco Giosuè Starita e del presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, la bretella che collega il porto all’autostrada Napoli-Salerno, ovvero ciò che è stato definito “Lungomare Oplonti”. E fin da subito è parso che qualcosa non è andato nel verso giusto. Dagli appalti ai milioni spesi, dai lavori ai ritardi fino ad arrivare alle proteste dei cittadini ci sarebbe un unico filo conduttore.

Il tratto stradale che sarebbe dovuto terminare all’incrocio tra via Terragneta e via Saline, in corrispondenza dell’ingresso al cantiere della Apreamare spa, finisce sì in via Terragneta a Rovigliano, ma in prossimità di un passaggio a livello. Gli abitanti della zona, preoccupati per le conseguenze in termini di inquinamento e di blocco della viabilità, hanno protestato anche durante l’inaugurazione.

Tanto che De Luca ha dovuto rassicurare i manifestanti promettendo una soluzione. Il mancato completamento per il primo cittadino, invece, “è una chimera. Ci sono ancora delle criticità, ma di certo sono stati apportati dei miglioramenti. Il decongestionamento del traffico da nord a sud è un dato di fatto”. È stato, inoltre, annunciato un ulteriore finanziamento di 7 milioni per il completamento della bonifica della Salera.

Il mega appalto da 33 milioni di euro

Andiamo con ordine e facciamo un passo indietro. Il completamento della nuova arteria fa parte del primo lotto di un progetto molto più ampio: un unico grande appalto di 33 milioni che rientra nel programma operativo regionale 2007-2013 per le misure di accelerazione della spesa. Un progetto suddiviso in due lotti: “Risistemazione con risanamento ambientale e funzionale del porto di Torre Annunziata e aree limitrofe”.

Il primo lotto riguarda la diga foranea e l’inaugurata bretella, con annessa riqualificazione della zona circostante e quindi anche pulizia della Salera. In tal modo vengono abbattute le barriere architettoniche che non consentivano agli autocarri l’accesso al porto, con un miglioramento della viabilità.

La diga “è stata già collaudata”, ha precisato Starita. Eppure, dal palchetto sistemato per l’inaugurazione sia il sindaco sia Vincenzo De Luca hanno parlato di un “successivo completamento” della stessa. Il secondo lotto invece è il vero pezzo forte, ovvero il dragaggio del porto per il ripristino delle condizioni di navigabilità. Senza dubbio la parte più difficile dell’opera che, da sola, costa più di 15 milioni di euro.

Il governatore della Campania ha annunciato anche lo stanziamento di altri 7 milioni per la bonifica della Salera. A che servono questi altri fondi se la pulizia della spiaggia era già prevista? (Il testo continua dopo il video)

Il sequestro e la competenza regionale

C’è da ricordare a questo punto che a marzo 2016 i carabinieri del Noe hanno sequestrato la fascia di costa invasa da rifiuti di ogni genere. Poiché l’area portuale è di competenza regionale, spetta a Palazzo Santa Lucia trovare i fondi per la bonifica che esulano da quelli già stanziati per il mega appalto in previsione della semplice pulizia della spiaggia.

Con una delibera regionale sono stati investiti 7,2 milioni, ma la spesa non è ancora impegnata. È necessario il progetto esecutivo a cui il Comune di Torre Annunziata starebbe lavorando. A tal proposito il sindaco ha risposto che “il progetto va attualizzato, il piano d’intervento c’è e comincerà in tempi ragionevoli”.

La bretella negli anni ’90: inerzia e fondi persi?

“La bretella era in cantiere già molti anni prima, – ha spiegato Pierpaolo Telese, candidato sindaco alle elezioni amministrative 2017 – già a metà anni ’90, con il sindaco Francesco Maria Cucolo, fu approvato un documento di programmazione urbanistica che prevedeva un’arteria che collegasse il porto all’autostrada”.

Non solo. “Un secondo progetto venne finanziato nel 2004, ma con la successiva amministrazione Starita i fondi vennero persi a causa del suo immobilismo. Sabato hanno inaugurato il Lungomare Oplonti: tutto, fuorché un lungomare. Una semibretella che costeggia rifiuti ed erba alta; non c’è stata nemmeno la promessa riqualificazione con, ad esempio, una pista ciclabile. Sono dieci anni – ha concluso – che dal Comune vengono persi fondi già stanziati”.

Il secondo progetto a cui fa riferimento Telese è stato elaborato quando Vincenzo Sica era direttore generale presso il Comune oplontino. La pianificazione riguardava quello che oggi è previsto nel primo lotto del mega appalto. “I finanziamenti già c’erano. – ha detto Sica – Starita, in un’ottica di continuità, doveva stabilire il piano di lavoro per il secondo lotto. A causa della sua inerzia, però, si persero i soldi. L’ex presidente della Regione, Stefano Caldono, infatti, nel 2010 ritirò con delibera tutti i fondi inutilizzati, tra cui quelli destinati bretella torre annunziata 7alla bretella”.

“Castronerie”

“Castronerie”, secondo il primo cittadino, che ha attribuito il mancato svolgimento del progetto a “problemi di armonizzazione dei piani con la Regione Campania”.

Dunque si è ricominciato punto e a capo. A gennaio 2014 la Regione ha pubblicato un bando per la spesa, il Por Campania Fesr 2007-2013, a cui ha partecipato anche Torre Annunziata: stavolta il programma ha previsto i due lotti insieme. “La settimana scorsa è stata inaugurata una striscia d’asfalto con 13 anni di ritardo”, per Sica, la lentezza dell’amministrazione è stata determinante per la perdita di tante occasioni, “con questo ritardo si rischia di perdere anche i fondi per il dragaggio, poiché già sono in regime di deroga”.

“Lo stesso vale per i fondi Jessica”, acronimo che sta per “Supporto europeo congiunto per gli investimenti sostenibili nelle aree urbane”. Si tratta di 3 milioni e mezzo finanziati con le stesse misure di accelerazione della spesa che dovrebbero essere utilizzati per la riqualificazione di tutta l’area attorno al porto, in base al progetto dell’ex assessore Raffaella Celone.

“Nessun rischio: via al dragaggio”

“Nessuna deroga – è la risposta di Palazzo Criscuolo – né rischiamo di perdere nulla, in Regione sanno che intervenire prima era impossibile. Col decreto del 2014 abbiamo avuto l’assegnazione delle risorse; nel febbraio 2015 è stato terminato il progetto esecutivo. E l’8 marzo abbiamo avuto l’autorizzazione con decreto per iniziare il dragaggio. Abbiamo eseguito il tutto in tempi contingenti”. Rispetto ai fondi Jessica il sindaco ha precisato, invece, che il progetto “è stato rifatto due volte perché bocciato dalla Soprintendenza e solo un mese fa ha avuto la validazione. Abbiamo ottenuto anche il comodato d’uso delle arcate borboniche. Siamo nei tempi”. La stoccata finale: “Questi sono fatti. Telese e Sica cosa hanno fatto quando erano al Comune?”.

Roberta Miele

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