Sfondano la porta ed entrano in casa per picchiare un 33enne difeso dalla madre: l’episodio ad Ercolano. I carabinieri della tenenza di Ercolano hanno tratto in arresto il 42enne Ferdinando Scannapiecoro e un 18enne del luogo, entrambi già noti alle forze dell’ordine, rispettivamente sottoposti ai domiciliari e alla permanenza in casa.
I due avevano sfondano la porta e fanno irruzione nell’abitazione di una 68enne del Supportico Sansone buttando giù la porta e aggredendo con una mazza di legno la padrona di casa che aveva loro impedito l’aggressione al figlio 33enne già noto alle autorità. La signora ha riportato traumi al volto giudicati guaribili in 7 giorni. I responsabili sono stati individuati e arrestati poco dopo il fatto in un circolo per anziani.
Ancora in corso gli accertamenti per arrivare al movente del gesto. Il 42enne è stato nuovamente sottoposto ai domiciliari mentre il 18enne è in attesa di rito direttissimo. Una brutta vicenda che solo per miracolo non si è tramutata in tragedia. Perché la madre abbia coperto il figlio sottraendolo dalle percosse degli aggressori lo stabiliranno gli inquirenti: il fatto che i protagonisti della vicenda siano tutti già noti alle forze dell’ordine potrebbe far pensare ad un “pestaggio” per qualche sgarro commesso dal 33enne nei confronti dei due aggressori o forse a una spedizione punitiva ordinata da qualche esponente della mala locale per “intimidire” la vittima.
Ancora una volta la professionalità dei militari dell’Arma in servizio presso la tenenza di Ercolano ha consentito di acciuffare in tempi strettissimi gli autori della brutale aggressione ai danni di una 68enne. L’attenzione delle forze di polizia sul territorio ercolanese resta alta: Ercolano, la cittadina vesuviana famosa ormai per le vittorie ottenute nella lotta alla camorra, con particolare riferimento all’odioso fenomeno del racket.
Grazie al coraggio di commercianti e imprenditori del posto e all’assistenza continua fornita alle vittime del pizzo dalle forze dell’ordine (con particolare riferimento ai carabinieri) è stato possibile annientare violenti clan indigeni che per decenni avevano seminato sangue e terrore sul territorio. La vittoria della legalità sull’anarchia comportamentale, la prova concreta di come si possa combattere con successo il sistema riponendo fiducia nella magistratura, nelle istituzioni e nelle uniformi di Stato.
Alfonso Maria Liguori