Castellammare, vendita parcheggi Terme di Stabia: presentate tre offerte. Martedì l’assegnazione

sintContinua il piano di dismissione di Terme di Stabia voluto dalla società partecipata del Comune di Castellammare che gestisce il complesso termale, la Sint. Per salvare l’azienda dai 4 milioni di debiti accumulati fino a questo momento, l’amministratore unico, Biagio Vanacore, e l’amministrazione comunale, hanno deciso di mettere in vendita i beni non strategici del termalismo stabiese. Pubblicati già tre bandi per la cessione dei parcheggi e sono arrivate anche le prime offerte.

In particolare sono tre le offerte che sono giunte all’indirizzo della Sint per l’acquisto del parcheggio antistante l’Hotel dei Congressi (al momento in affitto) e quelli adiacenti al complesso delle Nuove Terme di Stabia. In totale, da queste vendite, la Sint dovrebbe ricavare circa 700mila euro considerato il costo dei tre lotti (265mila euro quello di Viale delle Puglie e 443mila, in totale, i due nella struttura del Solaro).

A questa cifra, comunque, si dovrebbero aggiungere i ricavi, minimi, che la società riesce ancora a garantirsi: circa 135mila euro. In totale, con questo primo piano di dismissione dei beni, la Sint potrebbe quasi del tutto eliminare il primo milione di debiti maturati con diversi creditori (da Equitalia alla Mps passando per alcuni istituti di credito). L’obbiettivo è quello di risanare il bilancio entro l’estate per rientrare nei termini della famosa legga Madia.

Tuttavia, per conoscere gli offerenti è stata convocata una seduta d’asta pubblica per martedì 18 aprile alle ore 11 presso la sala giunta di Palazzo Farnese dove l’amministratore unico di Sint, in compagnia di tre componenti nominati appositamente (si tratta di tre avvocati del foro di Salerno), comunicherà le offerte pervenute. E’ solamente il primo passo che l’amministrazione comunale e Vanacore stanno tentando di fare sia per salvare la Sint sia per garantire un futuro al termalismo di Castellammare nonostante le proteste, rabbiose, dei tanti lavoratori esclusi dal ciclo produttivo.

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