Rapine a Bagnoli: i carabinieri della locale stazione hanno arrestato ieri mattina una 15enne del posto in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in comunità emessa dal gip presso il Tribunale dei Minori di Napoli: la Procura e il gip, dopo aver valutato le prove fornite dagli 007 dell’Arma, hanno proceduto all’incriminazione della minorenne che dovrà rispondere di due rapine a Bagnoli.
La prima commessa lo scorso 6 febbraio quando la 15enne aveva sottratto un Samsung Galaxy S7 a uno studente minorenne, l’altra avvenuta il 12 febbraio ai danni di una studentessa 14enne alleggerita del suo iPhone 7. Le forze dell’ordine non abbassano la guardia in una delle zone ormai più a rischio della città. Orfana di riferimenti criminali stabili (dopo l’arresto del ras Felice D’Ausilio) Bagnoli sarebbe oggi terra di nessuno: in pratica dalla vicina Cavalleggeri, da Pianura, da Agnano e Soccavo baby gang compirebbero raid, furti e rapine nella zona senza incontrare alcuna resistenza da parte di quello che una volta era il clan egemone nella zona (D’Ausilio).
Si evidenzia ancora una volta il livello di alienazione sociale in cui molti giovani del posto si sono venuti a trovare in seguito alla forte dispersione scolastica in età dell’obbligo e all’inesistente occupazione. Senza lavoro, senza un impegno costante negli studi l’unica alternativa è la strada: un dato che favorisce enormemente la camorra sempre abile nel reclutare giovani sbandati da avviare alle attività criminali.
Si inizia ronzando intorno al malavitoso del posto, facendo piccole commissioni magari estremamente redditizie e ci si ritrova all’improvviso con una pistola in pano a dover eseguire una sentenza di morte emessa dal tribunale della camorra per poche centinaia di euro. Una volta entrati nel sistema non se ne esce più se non, come si dice in gergo, “con in piedi avanti” (ovvero morti). Un dato questo troppo spesso dimenticato da chi per incoscienza e inesperienza finisce con il cedere alle lusinghe del sistema svendendo la propria esistenza per pochi spiccioli e forse uno scooter.
Alfonso Maria Liguori