Non si placano le proteste dei sindacati “Fials”, “Nursing Up” e “Fsi – Usae” che continuano ad attaccare la Direzione Generale dell’Asl per delle difficoltà evidenti, e gravi, che si registrano quotidianamente nell’ospedale San Leonardo di Castellammare. Ultimo ad ordine di tempo riguarda il mancato pagamento per gli infermieri di Nefrologia e Emodialisi tanto che le sigle sindacali hanno parlato di “comportamento grave”.
“Ancora una volta le scriventi organizzazioni sindacali – spiegano – si vedono costrette a chiedere un autorevole intervento, poiché come già denunciato (anche attraverso gli organi di stampa che hanno dato rilevanza al caso della Dialisi), il dato ancora più sconfortante è che per i dipendenti c’è il rischio di danni ulteriori derivanti dalla verosimile mancato pagamento delle competenze variabili effettivamente rese. Ciò rischia di ingenerare vertenze legali che vedranno, inequivocabile, soccombere l’ASL, che fin’ora, non ha prodotto soluzioni nonostante i vertici aziendali sono stati ampiamente informati sulle vicende legate alla omessa compilazione ed autorizzare del turno aziendale da parte del Direttore della Nefrologia e sebbene siano state elevate varie diffide, da parte della Direzione Sanitaria”.
I sindacati, però, continuano nel loro attacco contro la dottoressa Auricchio: “Senza entrare nel merito della questione è gravissimo quanto sta accadendo per il personale della Nefrologia, pare infatti che la direttrice abbia ritardato i pagamenti ma per quali motivazioni? L’approvazione del turno posticipando la tempistica digitalizzata a dopo la chiusura della maschera sul GOP. Auricchio, in prossimità delle festività pasquali, deve aver visibilmente emulato le gestualità bibliche del lavaggio delle mani (così come fece il prefetto della Giudea “Pontius Pilatus”) e che deve avere, per questa storica parodia, ritardato la procedura di approvazione del Turno degli infermieri con evidente differimento della tempistica digitalizzata relativa alla immissione dei dati sul GOP”.
“A nostro avviso le contestazioni di direttive superiormente emanate da parte della dott. Auricchio e la ritardata approvazione dei turni sono un grave indice di un modo dispersivo e dilatorio per penalizzare gli I.P. della Nefrologia. Si rammenta infatti che sono trascorsi oltre 40 giorni dalla ratifica da parte della Direzione Sanitaria del turno “Aziendale e che la dott. Auricchio sostiene di non accettare e non condividere nessun Turno a 5 squadre (che invece è il legale turno approvato dall’ASL). Sarebbe quantomeno opportuno che la dott. Auricchio (in obbligo al suo dovere di fedeltà all’Asl) porti le sue rimostranze nelle sedi opportune non ai danni dell’ASL e dei lavoratori, in quanto le responsabilità delle proprie convinzioni ed azioni, stanno ricadendo sull’Azienda e sui lavoratori che vanno tutelati, che decisamente risultano, invero, inopportuni e dannosi”.
