Bartolo Di Massa, 46enne incensurato originario di Castellammare di Stabia, fu bloccato il 24 luglio del 2014 dalle autorità sulla costa spagnola, quando era ancora a bordo della “Scugnizza”.
La perquisizione della barca rivelò l’ingente carico: 680 chilogrammi di polvere bianca sudamericana che avrebbe fruttato, una volta che le organizzazioni criminali l’avessero immessa sul mercato, oltre 115 milioni di euro.
A seguito delle indagini scaturite da quel sequestro oggi sono stati arrestati i fratelli Raffaele e Giuseppe Maurelli, rispettivamente di 46 e 44 anni, insospettabili ed incensurati imprenditori originari di Castellammare di Stabia ma residenti a Scafati, e Paolo Del Sole, di 39 anni, originario di Torre del Greco e titolare di una rivendite di autovetture a Scafati.
Il blitz è stato effettuato dalla polizia di stato di Napoli, supportata da personale della Direzione Centrale per i Servizi Antidroga, del Servizio Centrale Operativo e con la collaborazione di personale dell’Unidad de Drogas Y Crimen Organizado di Madrid. Si tratta di tre insospettabili stabiesi ritenuti gli organizzatori di un imponente traffico internazionale di cocaina dal Sud-America alla Campania. Gli arrestati, attraverso la Spagna, importavano ingentissimi quantitativi di cocaina che veniva trasportata a bordo di imbarcazioni munite di doppifondi.
A loro è riferibile il sequestro di 680 chilogrammi di cocaina sequestrata a bordo dell’imbarcazione “Scugnizza”, intercettata da personale della Squadra Mobile di Napoli e dalla polizia spagnola ad Aguilas (Murcia-Spagna) il 24 luglio 2014. Eseguito anche un ingente sequestro di beni mobili ed immobili riferibili agli arrestati.
Nel 2014 insieme a Bartolo Di Massa finirono in manette i fratelli Andres e Francisco Lopez, rispettivamente di 66 e 68 anni di cittadinanza spagnola. La barca a vela Scugnizza partì nel febbraio 2014 dal porto di Napoli, e cominciò il viaggio di rientro in Europa dal Venezuela a giugno.
Il natante fu quindi fermato nel porto spagnolo di Aguillas, nella regione di Murcia, dov’era “atteso” dalle forze dell’ordine. La droga, suddivisa in panetti da circa 1100 grammi ognuno stoccata in Spagna, all’interno di magazzini in uso all’organizzazione di trafficanti, sarebbe stata poi trasferita in Italia e commercializzata su tutto il territorio nazionale e in particolare in Campania.