“Unità” è la parola d’ordine utilizzata da Pierpaolo Telese, candidato sindaco alle amministrative 2017 di Torre Annunziata, alla conferenza stampa che si è svolta mercoledì 19 aprile presso il comitato elettorale in Corso Umberto I.
“C’è una crisi di sistema e ciascuno si è rifugiato nei propri luoghi a far politica, ma Torre è diventata un laboratorio in cui l’ambizione è ricostruire il progressismo italiano – ha spiegato il candidato di Torre Annunziata Bene Comune – la nostra coalizione è riuscita a mettere insieme esperienze diverse; ognuno avrebbe potuto rivendicare la propria storia associativa e personale, ma siamo riusciti a trovare ciò che ci unisce a dispetto di ciò che ci divide”.
Ha definito la coalizione di sei liste civiche “una risposta all’antipolitica” che “alla protesta ha sostituito la proposta” fatta di esperienza e capacità di rigenerazione. Da qui, sono nate le cento idee per la città, con l’obiettivo di riedificare la comunità dal basso, politici e semplici cittadini insieme. “Non promettiamo idee farlocche – ha continuato – né il libro dei sogni. Abbiamo bisogno dell’ordinario, fatto di piccole e significative iniziative, per superare l’evidente stato di abbandono di Torre”. Tre gli incipit: “ambiente, lavoro e sviluppo”.
“Mettendo insieme tutte le forze del progressismo italiano, quantomeno quelle che credono possibile ricucire il rapporto con il cittadino, e pezzi importanti dell’associazionismo e dei movimenti civici, abbiamo vinto la prima scommessa. 0 vinceremo la seconda, a dispetto alcuni sondaggi. Il 25, giorno del probabile ballottaggio, – ha concluso l’avvocato –Torre Annunziata sarà la testimonianza di un nuovo vento che può spirare nel Paese. Da qui partirà un segnale forte e chiaro”.
“Già cinque anni fa – ha esordito Tonino Scala – proposi a Sel Telese come candidato sindaco; tutti erano d’accordo, tranne il partito di maggioranza che oggi è schierato contro di lui. È il punto di riferimento non solo per la sinistra oplontina, ma di tutto il territorio, come dimostra la presenza di Nicola Fratoianni: è la persona adatta per ridare speranza a Torre Annunziata. Il centrosinistra ha commesso troppi disastri; bisogna rimettere al centro i diritti e il lavoro. Il tasso di disoccupazione della città è inclassificabile perché è mancato un progetto d’insieme. Dobbiamo ripartire dal popolo – ha concluso – ritornare nelle strade, nei quartieri, nelle periferie. Pierpaolo Telese è il capitano adatto”.
A conclusione della conferenza è intervenuto Nicola Fratoianni, segretario di Sinistra Italiana, che ha sposato le parole dell’aspirante primo cittadino. “Lavoro, ambiente e sviluppo sono necessari per costruire una nuova concezione di città e di spazio urbano ed avere una diversa idea di futuro. Sinistra Italiana partecipa in molte città a queste elezioni amministrative con coalizioni che hanno un profilo simile a quello di Torre Annunziata Bene Comune. Credo che oggi più che mai la crisi tra cittadini e politica trascenda la natura stessa dei singoli partiti. Ha a che fare con una sfiducia di fondo, con l’incapacità che da troppo tempo troppa parte della classe dirigente ha dimostrato nel dare risposte concrete ed efficaci ai problemi delle proprie comunità.
Questa mancanza di fiducia ha bisogno di un coinvolgimento capace di produrre un’eccedenza che sia in grado di andare oltre i confini delle singole storie e soggettività. Non si tratta solo di un gesto di generosità, di cessione di sovranità, ma qualcosa di più: l’idea di ricostruire la politica a partire dal comune, cioè intesa come spazio degli interessi collettivi, del bene pubblico prima del privato. La politica può essere reinventata e ricostruita a partire dalle città. Nei territori si costruisce in maniera diretta non solo nelle idee e nei programmi, nei meccanismi di partito”.
“Il centrosinistra – ha continuato – è finito, non per le alleanze, ma perché pensiamo che sia necessario rimettere al centro della propria iniziativa il merito delle questioni e riqualificare la propria identità”. Poi la stoccata: “che senso ha discutere del modo in cui si definisce una coalizione se non c’è alcun rapporto tra la definizione e ciò che si fa?”. Il riferimento è al Partito Democratico che si determina di centrosinistra,ma produce “scelte di governo di consistenze radicalmente incompatibili con i valori” a cui si richiama. “Da qui la necessità di un’alternativa. Sono convinto che, per la necessità di costruire un’altra visione del proprio territorio, questa possibilità sia concreta. In Italia, si stanno formando tante coalizioni civiche e a loro diamo il nostro appoggio. Per questa strada – ha concluso il segretario – è possibile provare a costruire un’alternativa non solo giusta, ma anche credibile per il futuro delle nostre città”.
Roberta Miele