Offendendo pubblicamente l’immagine e la dignità di Napoli e dei napoletani si rischia una querela del Comune. Se qualcuno esprimerà un giudizio che offende, diffama la città rischia di essere segnalato allo sportello online “Difendi la città”. Il punto di partenza è questo e lo si legge sul sito del Comune: “Da tempo ma sempre più spesso si assiste ad una narrazione distorta e a volte diffamatoria della città rendendola oggetto di pregiudizi, stereotipi e dannose generalizzazioni”.
Da qui l’idea dello sportello per tutelare la dignità di Napoli: “Per raccogliere le segnalazioni dei cittadini napoletani relative alle offese contro Napoli, chiedendo attraverso gli uffici interessati precisazioni ed apposita rettifica ma eventualmente avviando, previa attenta valutazione dell’Avvocatura, iniziative legali per tutelare la reputazione di Napoli e del popolo partenopeo”.
“La nostra non è affatto una insofferenza alle critiche delle quali abbiamo bisogno. Vogliamo solo difendere la città quando chiunque fa una ricostruzione contraria al vero”. Tuona così il primo cittadino Luigi de Magistris che proprio non avrebbe digerito gli insulti rivolti alla comunità dal sindaco di Cantù Claudio Bizzozero: “Napoli fogna infernale”, così è stata definita la capitale del mediterraneo dal primo cittadino di Cantù che poi avrebbe cercato in tutti i modi di ridimensionare la questione parlando di palese malinteso e di assenza di contenuti razzisti o xenofobi.
A prescindere dalle buone intenzioni o meno di de Magistris sarebbe opportuno che il sindaco di Napoli badasse con più energia e concretezza alle tante, troppe disfunzioni che ancora affliggono la comunità, soprattutto sul fronte dell’emergenza sicurezza. Nobile difendere Napoli da parte di de Magistris a patto però che poi si corra ai ripari con altrettanta incisività e concretezza: periferie abbandonate a se stesse, camorra dilagante, baby gang scatenate, occupazione pari a zero.
A Napoli caro de Magistris c’è veramente poco da stare allegri. Per non parlare poi degli scandali che negli ultimi tempi hanno visto protagonisti in negativo ospedali partenopei e amministratori regionali. Qui si parla di primari, medici, tecnici e infermieri che si recavano tranquillamente a fare shopping o a giocare a tennis pur risultando in servizio e magari in “straordinario”. Per non parlare poi di chi, sempre primario, faceva in modo di aggiudicare delicate gare d’appalto a società a lui riconducibili.
I napoletani ringraziano de Magistris per la stima invitando però il sindaco a pensare più alla città e meno a Dema (movimento politico facente capo a de Magistris e avente per segretario il fratello Claudio). In sintesi simpaticamente i partenopei sembrano dire al buon Luigi: “Jamm’ bell”.
Alfonso Maria Liguori