Lavori di manutenzione e inchiesta sulla Tangenziale che avrebbero favorito il clan dei Casalesi in gare d’appalto per un giro d’affari di oltre 1,6 milioni di euro. Nella vicenda ai domiciliari due funzionari della società che avrebbero palesemente agevolato la ditta Cogepi di Casapesenna intestata ad Antonio Piccolo ritenuto dagli inquirenti referente del boss Michele Zagaria.
Una vicenda di cui ci eravamo occupati ieri con chiarezza e correttezza d’informazione e che oggi viene al contrario strumentalizzata da una parte della politica partenopea che spara a zero sulla Tangenziale di Napoli francamente in modo ingiusto. “A questo servono i soldi dei pedaggi? – ha dichiarato ai media l’europarlamentare di Forza Italia Fulvio Martusciello – L’accaduto testimonia quanto stiamo asserendo da tempo e che il Parlamento europeo ha stabilito: il pedaggio va abolito e la Tangenziale deve essere a scorrimento libero”.
Inchiesta sulla Tangenziale: affermazioni che cozzano fortemente con la natura politica di Martusciello, “discepolo” di Silvio Berlusconi ritenuto da sempre il deus ex machina dell’occupazione e della qualità del servizio offerta a “chi paga”. Sarebbe più opportuno che con altrettanta incisività e costanza alcuni politici, come Martusciello, si preoccupassero invece di tutelare quel poco di sano lavoro rimasto a Napoli magari impegnandosi nella creazione di nuove possibilità di impiego e premendo per la regolarizzazione dei precari.
Chi ha sbagliato, se errore c’è stato, paghi: ma infangare onesti lavoratori che nell’insieme danno vita alla Tangenziale di Napoli e screditare ingiustamente l’immagine della società è veramente fuori luogo. Basta osservare il penoso stato di conservazione di arterie simili a quelle della Tangenziale per comprendere la qualità del servizio svolto dalla società: assistenza h24, personale esattoriale, ausiliari della viabilità, manutentori, call center, punto blu, gestione, centro operativo, direzione, una squadra di professionisti ben motivata che merita il rispetto dovuto ad onesti lavoratori.
Chi ama Napoli e le nuove leve partenopee deve innanzitutto fare in modo che in città si crei occupazione tutelando nel contempo quella già esistente. Il tutto per consentire ai giovani di vivere con dignità gli amati luoghi natii. Nella certezza quindi che ogni individuo resti innocente sino a sentenza definitiva contraria sarebbe auspicabile che il mondo politico, o meglio una parte di esso, non scadesse nel più squallido qualunquismo che incoscientemente lede l’immagine e la credibilità della stessa Napoli. Della serie: attendiamo sereni le decisioni dei giudici rispettando il lavoro di persone per bene che non hanno nulla a che vedere con la camorra e come clan conoscono solo storicamente i famosi casati scozzesi.
Alfonso Maria Liguori