I servizi gestiti dall‘ EAV, circumvesuviana e cumana, saranno fermi lunedì per sciopero voluto dai sindacati. Continua il braccio di ferro fra organizzazioni sindacali e piani alti dell’EAV a discapito dell’utenza che dovrà, ancora una volta, trovare la soluzione concreta per spostarsi nel bacino coperto dal trasporto gestito dall’Ente Autonomo Volturno.
Infatti, il sindacato OR.S.A. ha proclamato uno sciopero di 4 ore, dalle ore 17:40 alle ore 21:40, per lunedì 24 aprile per protestare contro la dirigenza dell’EAV che non intende mantenere le normali relazioni industriali nei confronti delle organizzazioni sindacali, così come non intende mantenere una giusta politica nella gestione e nell’organizzazione del personale, ricorrendo sempre più ad atti unilaterali.
Stando alle rimostranze manifestate dal sindacato, lo sciopero si presenta come l’unica soluzione possibile, perché penetrante e concreta, capace quindi di sensibilizzare le autorità ed i cittadini verso il comportamento della dirigenza dell’EAV che da mesi non garantisce serenità ai lavoratori, non solo facendoli lavorare in una situazione di costante stress a causa delle pessime condizioni di affidabilità dei treni e delle linee ferroviarie, ma anche perché gli stessi dipendenti sono, per la dirigenza dell’EAV, gli unici responsabili di tutte mancanze aziendali. Il sindacato OR.S.A. sostiene invece che le cause del lacunoso servizio di trasporto offerto all’utenza dipenda esclusivamente da una miope politica del trasporto pubblico locale, sia da parte dello Stato che da parte delle passate Amministrazioni Regionali, oltre che dal comportamento passivo e/o inadeguato e non più tollerabile, tenuto da tutti i dirigenti che si sono succeduti, avvicendati o rimasti in servizio negli ultimi 15 anni.
Prescindendo dalle cause, dai perché, dai come e da altre mille domande a cui si tenta da tempo di dare una risposta, restano le corse non garantite in orari abbastanza importanti per chi torna da lavoro.
Non si sono fatte attendere le reazioni delle figure istituzionali interessate dallo sciopero, quali lo stesso presidente dell’EAV, Umberto De Gregorio: “Percepisco una grandissima partecipazione innanzitutto tra i dipendenti. Sono davvero pochi quelli che cercano di metterci i bastoni tra le ruote. Per superare l’impasse con i sindacati occorre dialogare, dialogare, dialogare. Ho un profondo rispetto per i sindacati e per il loro ruolo. Siamo un’azienda pubblica, trasparente. Qualcuno dice che i panni sporchi si lavano in famiglia. Io non sono d’accordo: i panni, sporchi o puliti, si lavano in pubblico. Non ho mai dichiarato che EAV è l’azienda di un partito. Al contrario, sono attentissimo a tenere fuori da EAV ogni tipo di interferenza dei partiti e delle loro correnti. Sfido chiunque a dimostrare il contrario. Non saprei dire se prima del mio arrivo fosse così”.
Avverse alla gestione De Gregorio, è il M5s, con i consiglieri regionali Tommaso Malerba e Vincenzo Viglione: “La Regione Campania e l’amministratore delegato dell’Eav giochino a carte scoperte. Chiediamo il rispetto rigoroso del cronoprogramma quale unico segnale inequivocabile di discontinuità con una gestione fino ad ora per niente brillante. Basta con la propaganda e i proclami. I campani sono stanchi delle polemiche, vogliono nuovi treni e non accettano più attese infinite alla fermata o peggio la cancellazione delle corse. Non chiediamo la testa di nessuno e non ci interessano minimamente i rimpalli di responsabilità. Ora attendiamo l’arrivo dei nuovi treni annunciato dai vertici Eav per inizio maggio, e continueremo a vigilare affinché le strategie di rilancio di un settore altamente strategico come quello dei trasporti non restino solo delle promesse propagandistiche”.
A piede teso anche Armando Cesaro, presidente del gruppo di Forza Italia: “Se anche esperti ed autorità accademiche puntano oggi l’indice sui costi e sulla pessima qualità del servizio di trasporto pubblico e si domandano retoricamente se a Napoli e in Campania vi siano le condizioni per un salto di qualità, vuol dire che le nostre denunce sulla malagestione dell’EAV sono più che fondate. Crediamo nell’importanza delle azioni dei sindacati, senza i quali nessun percorso di effcientamento o rilancio sarà possibile. Fa riflettere che la difesa d’ufficio del management sia arrivata non già da un assessore, visto che in Campania non c’è, ma dal segretario regionale del Pd; questo testimonia la gestione di parte, anzi di partito, di un’azienda di servizio pubblico che dovrebbe essere governata nell’interesse dei cittadini e non certo dalla parte politica del Presidente Vincenzo De Luca”.
Ovviamente arriva la risposta del Pd, attraverso Enza Amato: “Trovo del tutto ingiuste e anche inesatte le affermazioni del Consigliere Cesaro nei confronti dell’Amministratore delegato di EAV Umberto De Gregorio, e dell’azienda.
Siamo tutti consapevoli, intanto come cittadini, che i problemi della più grande azienda pubblica di TPL Campana non siano ancora del tutto risolti, e che ci vorrà tempo perché si possa parlare di efficacia ed efficienza raggiunta.
Ma non ammettere che con la nuova gestione aziendale e con l’impegno della giunta regionale l’EAV stia facendo enormi passi avanti, superando ritardi, inefficienze, debiti, contenziosi, miopia e “SI” incapacità manageriale ereditate dalla precedente gestione targata Caldoro, mi sembra grottesco! appare veramente fuori luogo.
Quello che a Cesaro sfugge è che la gestione attuale intende dapprima salvare l’ EAV dal fallimento, salvare oltre tremila posti di lavoro, salvare il “trasporto pubblico” dalla privatizzazione, salvare un’azienda che stava “affogando”, risanarla, renderla Azienda a servizio dei cittadini”.
Dalla parte di De Gregorio, invece, i Verdi con Francesco Emilio Borrelli: “Sosteniamo De Gregorio ma ora vogliamo risultati concreti anche per i pendolari. Chi fa polemiche oggi ricordi che l’azienda ha evitato il fallimento grazie alla maggioranza che sostiene De Luca. La gestione attuale sta facendo un buon lavoro alla guida dell’EAV e continueremo a sostenerlo con convinzione, ma bisogna fare in modo che anche chi usa tutti i giorni i mezzi di trasporto gestiti dalla sua società si rendano conto del cambiamento, a cominciare dal rispetto degli orari e da condizioni di viaggio più accettabili e degne di un Paese civile”