Compravendita dei senatori: la seconda sezione della Corte di Appello di Napoli ha dichiarato la prescrizione del reato di corruzione nei confronti di Silvio Berlusconi e Valter Lavitola al termine del processo. In primo grado entrambi erano stati condannati a tre anni. Il procuratore generale aveva chiesto che fossero confermate le responsabilità degli imputati e contestualmente la prescrizione dei reati.
Un processo sulla compravendita dei senatori nato intorno ad un episodio specifico, ovvero al versamento che Berlusconi avrebbe effettuato al senatore Sergio De Gregorio perché questi cambiasse “bandiera” e contribuisse a determinare al crisi del governo di centrosinistra. De Gregorio reo confesso del fatto aveva patteggiato in fase di udienza preliminare una condanna a 20 mesi. Intano il “cavaliere” rischia di trovarsi coinvolto in un altro processo sempre per corruzione.
La Procura di Torino avrebbe infatti chiuso le indagini su uno dei filoni della cosiddetta inchiesta Ruby. In questo caso a Berlusconi sarebbe contestato il reato di corruzione in atti giudiziari. Una vicenda infinita quella di Silvio Berlusconi che ancora una volta riesce ad uscire indenne dell’ennesimo procedimento a suo carico: nella ferma convinzione che ogni individuo resti innocente sino a sentenza definitiva contraria il deus ex machina dell’imprenditoria italiana negli ultimi anni sarebbe stato al centro di più scandali.
Accusato di orge e festini “strani” in quel di Arcore, poi di rapporti sempre sessuali con minorenni che sarebbero arrivate al Silvio nazionale tramite manager del mondo della moda e dello spettacolo come Lele Mora. Un personaggio singolare Mora, trampolino di lancio per giovanissimi modelli/e in cerca di fortuna e attori alle prime armi. Dinamiche particolarissime all’interno di un mondo dove girano tanti soldi, dove per un “primo piano” o un’apparizione in qualche noto show nazionale si è pronti a vendersi letteralmente al migliore offerente.
Il dato più avvilente è dettato dalle dichiarazioni dello stesso Mora e di alcuni modelli famosi che con incredibile facilità avrebbero precisato ai giudici: “In questo mondo funziona così: se vuoi emergere devi pagare un prezzo, spesso molto alto e accettare strani compromessi”. Della serie: forse al tramonto della vita Silvio Berlusconi si è lasciato andare ai “bagordi” forte di un impero economico che, comunque vada, consente all’ex premier di rimanere “in piedi” e ben arroccato nelle proprie location dorate.
Alfonso Maria Liguori