Esponente apicale del clan dei Casalesi arrestato in provincia di Caserta.
I carabinieri del Reparto Operativo Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Caserta, hanno rintracciato e catturato a Lusciano il pluripregiudicato Giuseppe Claudio Virgilio, 40 anni, ritenuto esponente apicale della fazione Iovine del clan dei Casalesi, irreperibile dal settembre 2016 e destinatario di un’ordinanza applicativa misura cautelare emessa dal gip del Tribunale di Napoli, su proposta della locale Direzione Distrettuale Antimafia (Dda), poiché ritenuto responsabile degli omicidi di Gennaro Chiara e Antonio Bamundo, commessi nel 2000, rispettivamente a Frignano e San Marcellino.
Si tratta di un altro colpo inflitto al potente sodalizio dei Casalesi dalle forze dell’ordine e dalla magistratura: pugno duro contro un clan che ha seminato morte e panico per anni in tutta la Campania e nel basso Lazio: investimenti in ogni settore imprenditoriale, catene di alberghi, mega store per la vendita di prodotti caseari, allevamento e vendita di bovini, pub, ristoranti, bar, centri scommesse sportive, centri benessere, finanziarie.
Un volume d’affari impressionante che coinvolgerebbe insospettabili professionisti di mezza Italia e note società estere. Grazie al potere economico provento delle attività illecite i Casalesi sarebbero riusciti nel tempo a corrompere alti funzionari, infedeli appartenenti alle forze dell’ordine, politici, amministratori pubblici , medici legali e professionisti di grido legati alle istituzioni.
Per non parlare dello smaltimento illegale di rifiuti tossici sul territorio, del conseguente aumento di decessi causati da patologie oncologiche che in molti casi hanno riguardato i familiari stessi dei boss coinvolti nel traffico criminale. Gente senza scrupoli capace di tutto per denaro, per accrescere un apparente prestigio che in realtà altro non è che paura da parte di chi per decenni si è trovato solo contro il modus operandi oltremodo violento dei Casalesi. Oggi le cose sembrano finalmente cambiare: la partita tra Stato e clan dei Casalesi è solo all’inizio.
Alfonso Maria Liguori