Fu operato per errore al femore sano a Boscotrecase: chiesta l’archiviazione per dodici indagati

tomaso stara operato per erroreFu operato per errore al femore sano e morì venti giorni dopo: chiesta l’archiviazione per il reato di omicidio colposo per dodici indagati tra medici, infermieri ed anestesisti degli ospedali Sant’Anna di Boscotrecase e San Leonardo di Castellammare di Stabia.

Il gup di Torre Annunziata si è riservato sulla decisione, mentre i legali della famiglia della vittima del presunto caso di malasanità si sono opposti alla richiesta di archiviazione. Il pm della Procura della Repubblica di Torre Annunziata, Antonella Lauri, ha chiuso l’inchiesta sul presunto caso di malasanità, scoppiato il 29 giugno 2015 in primis all’interno del reparto Ortopedia del nosocomio di via Lenza.

Vittima del caso fu un anziano, Tomaso Stara, 86enne ex professore di protesi dentarie dell’Istituto “Casanova” di Napoli, originario di Sassari ma da anni residente a Torre Annunziata. Il professore venne sottoposto ad un banale intervento di riduzione della frattura ossea, con la classica applicazione di un “chiodo gamma”.

“Chiodo” inseritogli nel femore sbagliato: Stara fu operato per errore dal chirurgo al femore sano. L’anziano, dopo l’evidente errore, subì un secondo intervento, stavolta perfettamente riuscito. Ma le sue condizioni non migliorarono mai. Anzi. Dopo la doppia operazione, effettuata nel giro di poche ore all’ospedale di Boscotrecase, i medici decisero di trasferire il professore al reparto rianimazione del “San Leonardo” di Castellammare di Stabia, dove Tomaso Stara, di 86 anni, morì venti giorni dopo.

Dopo la perizia autoptica, secondo gli esperti nominati dalla Procura, non ci sarebbe nesso tra operazione sbagliata e decesso dell’anziano. Tutt’al più, tra la lunga attesa dell’intervento e l’esecuzione dell’operazione stessa. Per questo, è stata chiesta l’archiviazione per il reato di omicidio colposo, ma l’ipotesi di è stata derubricata in lesioni colpose gravi a carico dei 12 indagati. Su questo, i legali della famiglia Stara si sono opposti all’archiviazione, dunque il gup si è riservato sulla decisione.

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