Michele Ascione arrestato in una sala scommesse: il boss di Ercolano ha violato la sorveglianza

michele ascione ercolanoArrestato a Ercolano dai carabinieri Michele Ascione, 36enne ritenuto attuale reggente dell’omonimo clan e sorvegliato speciale con obbligo di soggiorno nella città. Michele Ascione è stato sorpreso dai carabinieri della tenenza di Ercolano in una sala scommesse in compagnia di alcuni pregiudicati. Tratto in arresto per violazione a prescrizioni della sorveglianza speciale, è stato tradotto ai domiciliari in attesa di essere giudicato con rito direttissimo.

L’operazione si inquadra perfettamente nel monitoraggio professionale e costante effettuato sul territorio dalle forze dell’ordine, con particolare riferimento ai carabinieri. Oggi grazie all’impegno e al coraggio di associazioni e cittadini la camorra a Ercolano è stata enormemente ridimensionata: pensiamo ai successi nella lotta al racket, alle condanne pesanti inflitte ai maggiori esponenti dei clan Birra-Iacomino e Ascione-Papale, all’esito ottimale di un iter di legalità che ha portato alla creazione del cosiddetto “modello Ercolano”, ovvero alla materializzazione della forza d’azione di cittadini ben motivati supportati adeguatamente dalle forze di polizia e dalla magistratura.

Chi ha buona memoria sa bene che a Ercolano fino a pochi anni fa sembrava di vivere nel far west: si sparava ovunque in paese e a qualsiasi ora del giorno in una faida senza fine per il controllo degli affari illeciti sul territorio. Per non parlare delle continue richieste di pizzo che erano giunte a vessare persino le piccole attività commerciali indigene e gli ambulanti.

E’ opportuno però non abbassare mai la guardia nei confronti del crimine organizzato dalle capacità rigenerative rilevanti come sottolineò Tano Grasso durante una conferenza tenuta a Ercolano. Ci si augura che la comunità degli scavi possa presto raggiungere ambiti traguardi sotto il profilo sia produttivo che socio-culturale, lasciandosi per sempre alle spalle un passato di sangue, droga e camorra. Un riscatto anelato per decenni dai giovani ercolanesi che sembra potersi finalmente concretizzare: una realtà però da tutelare per non rischiare di vanificare in breve quanto costruito a prezzo di enormi sacrifici e rischi nel tempo.

Alfonso Maria Liguori

Donazione sostieni il Gazzettino Vesuviano