Un gazebo in piazza Angelina Lauro, dalle ore 09:30 alle ore 13:30, per discutere di resistenza, democrazia, libertà, diritti, lavoro. “Alimentare la memoria – si legge nella nota diramata da Filcams-Cgil Penisola Sorrentina, I Virgiliani, Spazio Giovani e dai Forum coinvolti – è un dovere civico. Ricordare il sacrificio dei partigiani e la lotta per la libertà è fondamentale per ribadire concetti costitutivi del nostro stato di diritto. Ma non basta! Il ricordo deve trasformarsi in impegno civile quotidiano. Solo così l’uguaglianza di diritto, richiamata dalla nostra Costituzione, nata a seguito della Resistenza, può essere anche uguaglianza di fatto.
Proprio la Carta Costituzionale si apre con un forte, chiaro ed esplicito richiamo al lavoro, perché il lavoro è democrazia ed è per questo che va difeso quando c’è e creato quando manca. Ma declinare il lavoro compiutamente significa immaginarlo associato alla dignità ed alla legalità, sempre. Per questo, vanno condannati i cultori della precarietà che hanno immolato, sull’altare di un’ipotetica occupazione, le vite di tanti, troppi giovani. Tutto questo ha prodotto una diminuzione dei diritti di cittadinanza. Ed ecco che ritorna il valore della Resistenza: ieri bisognava resistere al nazifascismo, oggi alla precarietà che riduce l’uomo a cosa, privandolo della propria dignità.
Ma Resistenza, soprattutto nei nostri territori, è anche lotta per la legalità. Per questo condanniamo chi, coi suoi comportamenti, alimenta il lavoro nero”. L’iniziativa si aprirà con musiche e canti della Resistenza nonché con la lettura, da parte dei giovani dei diversi Forum, di articoli della Costituzione e di lettere dei condannati a morte della Resistenza italiana ed europea. A seguire è prevista la discussione con Francesco Soverina, storico e membro del coordinamento Anpi Napoli. Proprio l’Anpi commenta così la propria presenza all’iniziativa: “Oggi più che mai festeggiare il 25 aprile significa difendere i valori di libertà e giustizia non solo nel nostro Paese, ma anche in Europa e nel mondo. La lotta di Liberazione, che vide anche il Sud Italia protagonista, può essere di esempio anche per le giovani generazioni: non si può restare a guardare che le cose accadano, ma bisogna agire in prima persona ed in accordo con gli altri per cambiarle”.