Il ministro De Vincenti: “a Torre Annunziata un nuovo corso con la buffer zone”

"Il Grande Progetto Pompei e la buffer zone fondamentali per la crescita dell'area vesuviana"

De Vincenti“Lo crescita dell’area vesuviana potrebbe essere incentrato sul contratto istituzionale di sviluppo, un’organizzazione dei rapporti tra istituzioni e forze economiche e sociali per la progettazione del territorio”. Ad affermarlo è il ministro della Coesione Territoriale e del Mezzogiorno Claudio De Vincenti.

Recatosi giovedì 27 aprile a Pompei e a Torre Annunziata, il responsabile del dicastero ha incontrato amministratori ed esponenti della società e dell’imprenditoria locale. Alla base della discussione il Grande Progetto Pompei, che mira a riportare la città mariana tra le principali mete turistiche europee e mondiali, e la buffer zone, incentrata sulla riqualificazione e la sviluppo dei comuni del vesuviano.
“Pompei è l’elemento centrale della buffer zone, che comprende anche Ercolano, Torre Annunziata e Castellammare” – ha spiegato.

“Da una parte c’è bisogno di semplificare la mobilità all’interno dell’area, dall’altra parte è necessario un progetto per la ricettività turistica, in modo che i visitatori abbiamo la possibilità di restare, così che la ricaduta sull’economia si moltiplichi”.

“Si è discusso con alcune associazioni anche della necessità di un miglioramento urbanistico complessivo, c’è la possibilità che rientri all’interno del piano strategico, ma abbiamo appena cominciato. Speriamo di accelerare il più possibile”. (Il testo continua dopo il video)

Nella sala consiliare torrese De Vincenti ha spiegato che “l’articolazione dell’attività economica per il territorio è importante per il consolidamento dell’azione di contrasto alla criminalità; da questo punto di vista, la connessione con l’area nel suo insieme è fondamentale. L’economia, infatti, dovrà essere improntata sulle ricchezze artistiche, archeologiche e culturali vesuviane.

Il piano varato qualche anno fa ha stentato a prendere corpo. La soluzione migliore – ha continuato il ministro – credo sia il contratto istituzionale di sviluppo, che permette di istituire un confronto tra governo, regione, comuni e forze economiche e sociali del territorio.

Insieme possiamo trasformare il patrimonio dell’area in fonte di sviluppo. C’è già la disponibilità dei fondi per lo sviluppo ferroviario, ma anche quelli previsti dai Programmi Operativi Nazionali e Programmi Operativi Regionali. Nelle prossime settimane – ha concluso – lavoreremo con la regione per orientare al meglio il piano e creare un fattore di leva per la spinta ad un nuovo periodo per Torre Annunziata”.

Roberta Miele

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