La polizia di frontiera di Ventimiglia ha arrestato ieri mattina il 70enne Tommaso Iacomino, ritenuto dagli inquirenti boss della camorra di Ercolano.
Iacomino, noto a tutte le polizie internazionali come narcotrafficante, era stato già arrestato in Italia negli anni ‘90 con l’accusa di associazione a delinquere di stampo mafioso. Il 70enne è ritenuto esponente di spicco dell’omonimo clan camorristico.
Sottoposto all’obbligo di dimora a Roma e all’obbligo di firma quotidiano, Iacomino è stato sorpreso su un pullman proveniente da Barcellona e diretto a Roma. Con sé aveva un documento falso intestato a un altro pregiudicato campano. Iacomino è stato arrestato per i reati di sostituzione di persona, possesso di documenti falsi e violazione degli obblighi.
Gli agenti lo hanno controllato vicino alla barriera autostradale dell’A10. Dal successivo esito del fotosegnalamento e dalla comparazione sulla banca dati Afis la polizia ha scoperto che Tommaso Iacomino era stato colpito da un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Tribunale di Palermo nel dicembre 2006 eseguita nel febbraio 2013 a Bogotà (Colombia) su mandato di cattura internazionale emesso dal giudice distrettuale di Palermo.
Tommaso Iacomino risultava latitante in Sudamerica
Iacomino, infatti, risultava latitante in Sudamerica dove secondo l’accusa era l’intermediario tra narcotrafficanti sudamericani e le organizzazioni europee. Secondo l’accusa Iacomino, trattando direttamente il prezzo della cocaina con i boss dei cartelli colombiani e peruviani, era in grado di far arrivare in Sicilia e nel Nord Italia ingenti quantitativi di droga.
Un bel colpo per lo Stato che ha messo le mani su un potente narcotrafficante che aveva negli anni stretto rapporti d’affari con i principali clan del vesuviano e di Napoli. Una figura carismatica e manageriale quella di Tommaso Iacomino, anello di congiunzione tra i grossi cartelli della droga sud americani e le organizzazioni malavitose di mezz’Europa. Un brutto colpo per il clan Birra-Iacomino che tra pentimenti eccellenti, arresti, confische potrebbe essere veramente al tramonto.
Ma si sa, nel sistema le cose non sono sempre come appaiono dall’esterno. Altre figure potrebbero aver già rimpiazzato l’anziano boss arrestato mantenendo i contatti con i cartelli della droga sud americani e consentendo così all’organizzazione di crescere esponenzialmente a Napoli ed operare in Europa.