Il libro-confessione di Vittoria Schisano scritto a quattro mani con la giornalista Angela Iantosca che nel titolo riprende il nome che essa stessa ha scelto per suggellare la nuova vita. L’attrice infatti nasce come Giuseppe e solo oggi, dopo il definitivo intervento chirurgico, è e si sente una donna a tutti gli effetti.
Come spiega al folto pubblico intervenuto, fatto di curiosi ma soprattutto di persone che l’anno conosciuta come le vecchie compagne di classe e parenti che oggi pronunciano con orgoglio il suo nome, l’è più difficile parlare in questa circostanza che di fronte a milioni di italiani in tv.
Vittoria Schisano: “Il rapporto con la mia città”
Tutto ciò e l’emozione che ammette di provare è dovuta proprio al rapporto ritrovato con la sua città che oggi l’accoglie ma da cui è scappata letteralmente anni fa per raggiungere i suoi sogni professionali come attrice e ancor prima di vita come persona.
La serenità conquistata è evidente e come confessa rispondendo alle domande della giornalista è sicuramente dovuta ad una accettazione non solo di se ma anche degli altri e persino perdonando i pregiudizi di molti che oggi giustifica con una loro incompletezza di vita che spesso porta ancora oggi a far soffrire tanti ragazzi con giudizi velenosi e colpevoli di azioni sconsiderate.
Proprio il suo libro vuole spronare non solo a chi ha vissuto o sta vivendo la sua stessa trasformazione ma in generale a chi, uomo o donna che sia, non ha voce o non sa difendersi dal giudizio altrui. Vittoria incoraggia a perseguire i propri sogni e a sostenerli fino in fondo anche quando quelli che ci circondano sembrano non capire.
Interessanti sono i ringraziamenti che l’attrice Vittoria Schisano fa nel libro in primis a suo padre che non c’è più e con cui ancora desidererebbe oggi poter condividere la nuova vita il tutto racchiuso in un simbolico ballo che mai è riuscita a fare con lui. Ringrazia poi la cittadinanza pomiglianese ed in particolare il parroco don Aniello di cui conserva una bibbia con dedica e che tanta forza ammette di averle dato nel cercare di diventare ciò che ha sempre desiderato poiché proprio da quel sacerdote ha capito di essere amata di Dio.
Tra non molto al fianco di Piero Chiambretti
Una volta compreso quanto siano inutili e indelicate le differenziazioni di genere invita piuttosto le persone a farne un’unica di differenza: quella tra cuori amorevoli e non. Oggi che è un’artista affermata, la vedremo tra poco accanto a Piero Chiambretti, ringrazia anche coloro che l’hanno criticata o che addirittura la guardavano proprio a Pomigliano dalle finestre chiuse perché proprio per andare contro di loro ha trovato il coraggio di essere la donna completa che è oggi.
Parlando in terza persona del suo passato e dell’essere stata Giuseppe saluta tutti dicendo che lui era un vigliacco e che oggi, pur avendoli tolti chirurgicamente, vittoria ha molti più attributi di prima.
Prossimo appuntamento con un personaggio molto discusso e anch’egli figlio di Pomigliano, è per venerdì 28 aprile alle ore 18 con il vicepresidente della Camera e pentastellato Luigi Di Maio, appuntamento rimandato in precedenza per sopraggiunto malore del giovane politico protagonista del libro “Di Maio chi?” dell’autore Paolo Picone.
Stella Porricelli