Armi e droga sotto un materasso del rione Traiano: nuovo blitz in una casa popolare “disabitata”.
Un appartamento di edilizia popolare, sito nel rione Traiano a Napoli e disabitato dopo la morte dell’assegnatario, era in realtà occupato abusivamente e i carabinieri del Nucleo Operativo della compagnia di Bagnoli vi hanno rinvenuto armi e droga.
Nello specifico una mitragliatrice “skorpion” con matricola abrasa, 171 cartucce, un caricatore con 22 cartucce oltre a materiale per il taglio e il confezionamento di droga in dosi, che qualcuno aveva nascosto sotto al materasso del letto matrimoniale.
Proseguono le indagini per accertare l’identità degli occupanti abusivi l’alloggio popolare, verosimilmente dediti allo smercio di stupefacenti. Durante lo stesso servizio, inoltre, i militari hanno tratto in arresto per spaccio 2 soggetti già noti alle forze dell’ordine. (Il testo continua dopo il video)
Salvatore Scognamillo, un 33enne di Quarto, è stato sorpreso su via Catone a spacciare cocaina a giovani acquirenti. Perquisito, ne aveva addosso circa 10 grammi e 5 di marijuana. Alfredo Tarantino, un 52enne del rione Traiano, è stato arrestato perché notato dai militari su via Tertulliano dove si intratteneva con fare sospetto.
All’avvicinarsi dei militari ha tentato di darsi alla fuga saltando in sella al suo scooter ma è stato raggiunto e bloccato poco distante. Perquisito, aveva addosso oltre 5 grammi di cocaina. Resta alta l’attenzione da parte delle forze dell’ordine su Napoli e provincia: gli equilibri saltati tra i vecchi clan di camorra e l’offensiva crescente delle baby gang sempre più spietate e arriviste complicano enormemente il lavoro degli investigatori che devono anche fare i conti con il muro di omertà che ancora protegge criminali senza scrupoli.
Armi e droga: uno scenario complesso da decifrare
Uno scenario oltremodo complesso da decifrare per gli 007 delle forze dell’ordine: stese continue, agguati e intimidazioni si susseguono a ritmo impressionante su un territorio in cui lo Stato fatica da sempre ad imporsi. L’inoccupazione, la scarsa scolarizzazione e la dispersione sociale giocano un ruolo determinante nella preservazione del sistema soprattutto in quartieri ghetto dove il camorrista è ancora visto da molti giovani come esempio positivo da emulare. Della serie: interventi concreti e in tempi utili da parte delle Istituzioni per arginare l’ondata di violenza che ancora una volta sommerge la capitale del Mediterraneo.
Alfonso Maria Liguori