Alle prime luci dell’alba di sabato 29 Aprile, il Nucleo di Polizia Giudiziaria della guardia costiera di Castellammare di Stabia, a seguito di un’accorta e prolungata attività di intelligence che ha visto direttamente coinvolti anche il personale dislocato negli sedi locali, ha provveduto ad identificare e deferire all’Autorità Giudiziaria, tre soggetti intenti alla pesca di frodo dei datteri di mare.
I militari, coordinati da Capitano di Fregata Guglielmo Cassone, già da diversi giorni, stavano monitorando i movimenti delle diverse squadre di “datterari” e, nella mattinata di oggi hanno sorpreso, sulla scogliera prospiciente il tratto di mare in località Marina di Puolo, all’interno dell’Area Marina Protetta di Punta Campanella, i predetti malfattori.
Questi ultimi, alla vista della pattuglia di terra, tentavano la fuga a bordo di un gommone di circa 5 metri; solo il tempestivo e previsto intervento del dipendente mezzo navale CP542 ha permesso di portare a termine brillantemente le operazioni, consistite, nel sequestro di 35 kg. di datteri di mare (che avrebbero fruttato centinaia di migliaia d’euro), di attrezzatura da pesca, di un grosso martello ed una pinza.
L’operazione di oggi, che rientra in una più ampia attività di indagine che la guardia costiera sta portando avanti, a tutela della salute pubblica, ha ancora una volta dimostrato il danno ambientale che si procura alla flora ed alla fauna marina nell’attività di estrazione illegale del dattero di mare, in quanto si tratta di un mollusco bivalve che cresce all’interno di buchi che scava nella roccia sott’acqua, motivo per cui per pescarli è necessario distruggere e devastare interi tratti di costa.
I “consumatori” di datteri marini dovrebbero essere coscienti della gravità della loro azione e del fatto che oltre a pagare prezzi incredibilmente elevati i datteri (probabilmente oltre i 100 euro al Kg), si corrono pericoli di pesanti sanzioni e si concorre a distruggere il nostro ambiente.