Acquista online, paga con soldi falsi ma il venditore se ne accorge e lui lo accoltella

Stesso modus operandi: concludeva l'acquisto di telefoni online e pagava con banconote false. L'ultimo venditore lo denuncia e dopo quattro mesi i carabinieri arrestano il malfattore

I punti interrogativi sugli acquisti on line derivano anche dall’impossibilità di sapere con chi si sta contraendo. La disavventura ultima per un giovane del Vomero parte quando pubblica su un sito web un annuncio in cui mette in vendita l’ultimo smartphone uscito sul mercato.

Risponde all’annuncio, interessato all’ “acquisto”, Gianluca Candolfi, un venticinquenne di San Vitaliano già noto alle forze dell’ordine.

I due si accordano per lo scambio merce-soldi e si danno appuntamento il 18 dicembre in piazza Bernini e iniziano a trattare per il prezzo. La somma scende fino a 500 euro e Candolfi tira fuori dal portafogli cinque banconote da 100 euro per concludere.

Dopo qualche istante di perplessità il venditore si accorge che quelle banconote sono false, così lo fa presente il problema all’acquirente.

Tenta di interrompere la vendita, ma Candolfi per tutta risposta simula di avere addosso un’arma e lo minaccia. Poi lo colpisce con un coltello, evidentemente l’arma che Candolfi aveva minacciato di avere con sé, gli strappa di mano il telefono e salta in sella al suo scooter dandosi alla fuga.

Il rapinato si ritrova ferito e senza il cellulare, ma non si perde d’animo: con tutta la forza in suo possesso, raggiunge la stazione dei carabinieri Vomero-Arenella e sporge denuncia. Ai militari descrive tanto bene il malfattore che ai carabinieri restano pochi dubbi: è la stessa persona arrestata a febbraio per un fatto commesso con un modus operandi simile.

Anche allora Gianluca Candolfi aveva risposto a due annunci online di smartphone in vendita e aveva fissato gli incontri con i venditori per valutare la merce in vendita. Dopo aver finto di voler comprare i cellulari, anche in quel caso all’atto di pagare tirò fuori banconote da 500 euro false. I venditori lì per lì non si accorsero dell’inganno, rendendosene conto solo troppo tardi, quando provarono a spendere i soldi.

Le loro denunce portarono al primo arresto di Candolfi, identificato dai carabinieri grazie alla descrizione delle vittime e all’acquisizione delle immagini di numerose telecamere di videosorveglianza installate nella zona del Rione Alto.

Le indagini portarono all’emissione da parte del gip. di Napoli di una ordinanza di custodia cautelare per spendita di banconote false e truffa in forza della quale il venticinquenne fu tradotto ai domiciliari.

Ieri il giovane malfattore è stato raggiunto da una seconda ordinanza di custodia cautelare, stavolta per rapina aggravata e spendita di banconote false emessa dal gip di Napoli ed eseguita dai militari dell’Arma

Donazione sostieni il Gazzettino Vesuviano