Spaccio, truffe, contrabbando e prostituzione: benvenuti nella casba di piazza Garibaldi

Ci eravamo già occupati tempo addietro di quello che una volta era un distributore di carburante attiguo all’ingresso laterale della stazione centrale: ancora oggi trasformato in orinatoio a cielo aperto e covo per tossici

piazza garibaldi degrado napoliPiazza Garibaldi a Napoli, Duchesca e traverse adiacenti: aree ostaggio di extracomunitari irregolari (spesso in stato di ebrezza), spacciatori, truffatori e gentaglia dei ogni risma. Queste tristi figure caratterizzano in negativo i luoghi non all’imbrunire ma dalle 7 e 30 del mattino dove (come documentano le immagini) è possibile già trovare prostitute sedute su sedie e sgabelli posizionati sui marciapiedi in piena vista.

Per non parlare del mercatino delle pulci gestito dai rom nel pressi di Porta Nolana: un ricettacolo di immondizia, oggetti rubati (con particolare riferimento alla telefonia cellulare), con le volanti della polizia che faticano a transitare nella zona per la presenza delle pseudo “esposizioni sui marciapiedi”.

Ci eravamo già occupati tempo addietro di quello che una volta era un distributore di carburante attiguo all’ingresso laterale della stazione centrale: ancora oggi trasformato in orinatoio a cielo aperto, covo per tossici e rifugio per extracomunitari ubriachi, monumento vergognoso del livello di abbandono in cui versano residenti e commercianti della zona. A questo punto non si tratta più di interpretare, di criticare senza motivo o etichettare politici e amministratori locali individualmente: c’è solo da prendere atto di uno sfacelo che deve necessariamente avere responsabilità istituzionali, politiche e amministrative.

Degrado di piazza Garibaldi: chi è responsabile?

Chi ha sbagliato, chi ha mal governato i luoghi paghi: massima fiducia in tal senso nella Procura della Repubblica di Napoli, nell’opera professionale dei magistrati a cui la parte sana della città guarda con profondo rispetto. Non è più ammissibile tollerare passivamente tali inciviltà, fingere di ignorare palesi violazioni della legge sentendosi magari poi ripetere “Pure noi dobbiamo campare”. Sicuramente il diritto alla vita è un principio sacrosanto che non può essere però garantito dall’illegalità e dalla prevaricazione violenta come la camorra cinicamente vorrebbe far credere alle fasce più deboli della comunità.

Il problema è enorme e andrebbe affrontato immediatamente per quanto meno arginare il duchesca napolimare di fango che sommerge ormai i partenopei: il sindaco di Napoli Luigi de Magistris si attivi immediatamente in sinergia con le forze in campo tutte per pianificare campagne di prevenzione, bonifica e sana occupazione che consentano da un lato di ripulire Napoli e dall’altro offrano a tanti giovani sbandati alternativa concreta alla camorra.

Onore alla associazioni operanti a Piazza Garibaldi che stoicamente continuano a denunciare vergognosi scenari che mettono seriamente a repentaglio l’incolumità dei cittadini. Agli organi d’informazione il compito di riportare fatti, di sensibilizzare l’opinione pubblica su delicatissime questione sociali: una missione che il nostro giornale tenta di portare avanti giorno per giorno tra i vicoli di Napoli, in provincia con serietà e, ci sia consentito sottolinearlo, grande coraggio, sempre in prima linea.

Alfonso Maria Liguori

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Pubblicista, con formazione scolastica classica e frequenza universitaria presso l'Ateneo Federico II di Napoli (corso di Laurea in Filosofia). Dal 2003 "Aml" è nato, giornalisticamente parlando, con il settimanale diocesano della Curia di Napoli "Nuova Stagione". Successivamente collabora con Cronache di Napoli, con Metropolis, con Napoli Più, svolgendo nel contempo attività di pubbliche relazioni e portavoce di politici. Impegnato nel sociale nel 2003 ha preso parte ad un progetto sociale per il recupero di minori a rischio promosso dall'associazione onlus "Figli in Famiglia" in collaborazione con il Tribunale per i Minori di Napoli. Ha curato eventi di solidarietà per associazioni onlus in favore di noti ospedali partenopei in collaborazione con l'Ubi Banca Popolare di Ancora. Ha diretto la trasmissione televisiva "Riflettori su Ercolano" (a sfondo sociale) per Tele Torre. Profondo conoscitore della strada e dei complessi meccanismi sociali che caratterizzano le problematiche di Napoli e della sua provincia, da anni collabora attivamente con il Gazzettino vesuviano.