salvatore cantalupo I Cunti della Bibbia
(Foto di Federico Guerci)

Attore eclettico che ha prestato il suo volto, riconoscibilissimo anche tra i milioni di volti in una Piazza Tienanmen gremitissima, Salvatore Cantalupo è riuscito in un’altra impresa. Le sue interpretazioni hanno consegnato a pubblico e critica, personaggi caratterizzati in maniera forte, quasi simbiotica.

Pensare a loro con un volto diverso da quello dell’attore partenopeo e scoprirne la vacuità spiega meglio di tante parole la sua carica artistica. E fin qui niente di nuovo. Ma Salvatore Cantalupo è riuscito con Azione n. 10 “I cunti della bibbia”, lavoro conclusivo del laboratorio teatrale durato circa un anno con Memini Mutamenti Teatro, a fermare il tempo e lo spazio proiettando il pubblico che ha riempito in entrambe le serate il piccolo, ma funzionale Spazio AvaNposto Numero Zero di Egidio Carbone, in un futuro che è già presente.

E non potrebbe essere altrimenti per un attore che si è formato alla scuola di Antonio Neiwiller e che ha lavorato con un certo Mario Martone e condiviso percorsi artistici con Toni Servillo. “Qualche anno fa – dice Salvatore Cantalupo – una delle tante frasi degne di nota pronunciate da Pasolini quando era vivo, mi ha scavato dentro fino a diventare una sorta di bussola. Il pubblico va scandalizzato, disse. Io provo a scuoterlo”.

E dalla compenetrazione del pubblico, trasformatasi presto in empatia, si capisce che la performance, alla quale nel finale prende direttamente parte, ha centrato l’obiettivo. Azione n.10 I cunti della bibbia vuole essere un primo passo per capire chi determina la condizione attuale della vita umana sul pianeta Terra. Riflessioni che stanno accompagnando Cantalupo da dieci anni a questa parte. (Il testo continua dopo il video)

“Per arrivare a ciò che è scritto sui libri sacri e quindi il Vecchio Testamento, la Bibbia, abbiamo lavorato per anni sulle pagine morte, le prime forme di scrittura apparse sul nostro pianeta, l’accadico ma soprattutto la scrittura cuneiforme, primi segni incisi su tavolette sumere trovate durante i primi scavi archeologici all’inizio del 900 nei territori della Mezzaluna Fertile.

Nostri punti di riferimento e base per lo studio sono stati: Giovanni Pettinato (traduttore accademico della scrittura cuneiforme), Zacaria Sitchin (giornalista e traduttore), Mauro Biglino (traduttore per le edizioni San Paolo)”. Ci si interroga sulla genesi dell’umanità per poi provare a spiegare, attraverso la lente fornita dai 10 punti Rothschild e da una traduzione con zero pathos esegetico dei testi della Bibbia, come l’uomo si sia ridotto a vivere quotidianamente la condizione di Homo homini lupus di plautiana memoria.

Salvatore Cantalupo: “Il 4 e il 5 agosto appuntamento al Festival Internazionale di Teatro”

Un viaggio interessante con punte di surrealismo riflessivo che vengono affiancate da momenti più leggeri e divertenti, ma non per questo, meno istruttivi. Un viaggio che grazie alla bravura degli attori, sapientemente guidati dall’estro del regista, promette di avere ancora ampio respiro.

“Il 4 e il 5 agosto saremo a Gibellina per partecipare al Festival Internazionale di Teatro. Per me è la terza volta ma è come fosse la prima. Come accade sempre in occasioni importanti come questa. Per l’occasione il titolo dello spettacolo cambierà, sto pensando a “Maledetti”. Anche la dinamica subirà qualche modifica”.

I Cunti della Bibbia 2
(Foto Federico Guerci)

Prevista anche una tappa all’Elicantropo di Napoli. E poi il cinema dove Cantalupo sarò presto di nuovo protagonista. In questi giorni, infatti, è volato in Germania dove resterà per quattro settimane per girare un film. Bocca cucita sui particolari come scaramanzia impone. Ma una cosa siamo riuscita a saperla: questa volta vestirà i panni di un poliziotto a caccia di pedofili.

Allievi del laboratorio teatrale Memini Mutamenti Teatro e protagonisti di Azione n.10 “I cunti della bibbia”: Danilo Bifulco, Gianluca Guarino, Alessia Guerriero, Patrizia Iorio, Ida Lauropoli, Amelia Longobardi, Ambra Marcozzi, Cristina Messere, Ramona Pisano, Anna Ragucci, Carolina Romano, Bruno Toro, Sara Volpe. Accompagnamento musicale a cura di Rosario Di Lullo alla chitarra, Marino Robinson alla batteria, Gianluca Guarino al sassofono, Sara Volpe al canto. Coreografie di Ambra Marcozzi. Assitente attori, Amelia Longobardi. Traduzioni di Giovanni Pettinato, Zacaria Sitchin e Mauro Biglino.

Luigi Mannini

(Foto di Federico Guerci)

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