“Scampia, entro l’estate giù la prima vela”: la promessa del sindaco Luigi de Magistris

"Abbatteremo 3 vele su 4 a Scampia e quella che resterà in piedi diventerà sede di uffici istituzionali: diventerà centro della Città Metropolitana"

“Siamo in condizione entro l’estate di cantierizzare e probabilmente abbattere la prima vela di Scampia”. Lo ha detto il sindaco di Napoli Luigi de Magistris nel corso dell’audizione alla Commissione periferie della Camera. “Abbatteremo 3 vele su 4 a Scampia e quella che resterà in piedi diventerà sede di uffici istituzionali: Scampia, periferia, diventa centro e centro della Città Metropolitana”, ha aggiunto.

De Magistris, parlando del progetto “Restart periferie” ha precisato che “prevede anche una rigenerazione urbana ed e’ un progetto di grande valenza sociale che porta anche la firma dell’Università di Napoli Federico II e del Comitato Vele. E’ questo il nostro modo di intendere l’amministrazione pubblica: al centro ci sono i cittadini e questo progetto ha un valore nazionale e oserei dire internazionale per l’immagine delle Vele che c’è oggi nel mondo”.

Belle parole, nobili propositi che però riguardano solo una parte della periferia che andava bonificata molto tempo addietro per evitare le mattanze di camorra che hanno flagellato per decenni i luoghi. Vorremmo capire come intende procedere de Magistris con l’oscenità di location centrali come piazza Garibaldi, la Duchesca, il Mercato, via delle Repubbliche Marinare prima di occuparsi, per modo di dire, delle periferie.

scampia napoliGirare all’imbrunire nei pressi della stazione centrale di Napoli è impresa veramente ardua: tossico dipendenti, spacciatori, extracomunitari irregolari perennemente ubriachi a mettere seriamente a repentaglio l’incolumità dei ragazzi che transitano nella zona per rincasare soprattutto nel weekend. Ormai le rapine non si contano con i malviventi pronti a ferire la vittima in caso di mancanza di possesso di beni da consegnare agli aguzzini (come accaduto ad una 16enne della Sanità colpita con un coltello alla gamba per non avere soldi ne cellulare da consegnare ai rapinatori).

Meno retorica e più rispetto per Napoli, per la capitale del Mediterraneo oggi veramente alle corde. Si muovano le istituzioni tutte e lo facciano nel rispetto della dignità degli onesti partenopei che non chiedono altro che di vivere in sicurezza la propria realtà d’origine. Della serie: il tempo delle chiacchiere è veramente finito, ora i signori politici devono muoversi per salvare quanto meno il salvabile in una comunità dove si fatica sempre più a discernere il lecito dall’illecito.

Alfonso Maria Liguori

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Pubblicista, con formazione scolastica classica e frequenza universitaria presso l'Ateneo Federico II di Napoli (corso di Laurea in Filosofia). Dal 2003 "Aml" è nato, giornalisticamente parlando, con il settimanale diocesano della Curia di Napoli "Nuova Stagione". Successivamente collabora con Cronache di Napoli, con Metropolis, con Napoli Più, svolgendo nel contempo attività di pubbliche relazioni e portavoce di politici. Impegnato nel sociale nel 2003 ha preso parte ad un progetto sociale per il recupero di minori a rischio promosso dall'associazione onlus "Figli in Famiglia" in collaborazione con il Tribunale per i Minori di Napoli. Ha curato eventi di solidarietà per associazioni onlus in favore di noti ospedali partenopei in collaborazione con l'Ubi Banca Popolare di Ancora. Ha diretto la trasmissione televisiva "Riflettori su Ercolano" (a sfondo sociale) per Tele Torre. Profondo conoscitore della strada e dei complessi meccanismi sociali che caratterizzano le problematiche di Napoli e della sua provincia, da anni collabora attivamente con il Gazzettino vesuviano.