Castellammare, sciopero dei lavoratori in villa comunale: si allungano i tempi per la riconsegna

La seconda parte della villa doveva essere aperta per il 15 maggio prossimo ma si rischia seriamente di posticipare la nuova inaugurazione a fine giugno

villa comunaleLa villa comunale non finirà mai di far discutere anche se un giorno l’opera sarà riconsegnata alla città di Castellammare di Stabia.

Questa mattina, un gruppo di lavoratori ha incrociato le mani per protestare contro la ditta e contro il Comune in merito al mancato pagamento degli stipendi dei mesi precedenti.




Ritardi nei pagamenti: le cause

La situazione che si è venuta a creare è caotica: l’Ente stabiese non può far partire i pagamenti perché in Regione non hanno ricevuto ancora i documenti sullo stato di avanzamento dei lavori e di conseguenza non ha attivato la restante parte dei fondi disponibili per la villa comunale.

Se non si consegnerà a breve tutta la modulistica che gli uffici regionali pretendono per portare avanti l’opera, i lavoratori non potranno ricevere il proprio stipendio. Un vero e proprio caos quindi si sta creando intorno alla seconda parte del lungomare che doveva essere consegnato, secondo le intenzioni di Toni Pannullo e dell’assessore Pino Rubino, il 15 maggio prossimo.

Basta, però, fare un giro nei pressi del cantiere per capire che così non sarà: la ditta ha già annunciato che si ritarderà di qualche settimana ma, se gli operai dovessero continuare il proprio sciopero, si rischia inevitabilmente di arrivare alla prossima estate. Non c’è pace, quindi, per il cantiere del lungomare stabiese. La consegna del primo tratto di villa comunale non basta per ottenere l’approvazione dalla cittadinanza: bisogna consegnare presto e subito anche tutta la parte restante.

Villa comunale: l’attacco delle opposizioni

Sul piede di guerra, nelle scorse settimane, anche le opposizioni alla maggioranza guidata dal sindaco Toni Pannullo che hanno così spiegato: “La vicenda della villa comunale – commentano i consiglieri – sta dimostrando, ancora una volta, l’attaccamento degli stabiesi alla propria città. La sola riapertura del primo tratto ha suscitato attenzione e insieme riacceso la speranza di vedere valorizzate anche le altre nostre risorse.

La difficoltà che vive Castellammare è fotografata dall’immagine del varo di metà Nave, dalla riapertura di metà villa, dalle terme chiuse e sfasciate, dalle condizioni dei quartieri,dal disordine commerciale, nonché dal traffico fuori controllo. Una situazione ereditata si continua a dire. Ed è senza dubbio vero, ma è altrettanto vero che a quasi un anno dall’insediamento di questa amministrazione non si riesce ad intravedere un disegno, né una idea di sviluppo, ma solo singoli atti scollegati”.

“Sorge spontaneo chiedersi – continuano -: se l’amministrazione non avesse ereditato il progetto della villa comunale (ci sono anche eredità positive) con che cosa si sarebbe presentata alla città? Provate a rifletterci! Noi non ci stiamo a fare la rissa su questo argomento. E’ tempo che la maggioranza ci faccia capire, in aula e alla luce del sole, ciò che noi avevamo chiesto da tempo.

Le date che più volte sono state indicate dall’assessore all’Urbanistica Rubino e dal dirigente, in merito alla riapertura della villa comunale, si sono, nei fatti, dimostrate chiacchiere. A nostro avviso le responsabilità sono molto più ampie è troppo facile giocare allo scaricabarile”.

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