Nozze tra donne a Portici: si avvera il sogno di Angela e Maria Cristina. L’amore che non conosce sesso, né distinzioni di razza o colore: domani questo sentimento supremo sarà celebrato a Portici dove si uniranno in matrimonio Angela e Maria Cristina. Si tratta del primo matrimonio tra individui dello stesso sesso celebrato a Portici.
Due figure impegnate nel lavoro: Angela ex operatrice turistica e titolare di una casa editrice, Maria Cristina insegnante di scuola primaria e scrittrice. Due donne dalla sensibilità spiccata per le problematiche sociali che hanno deciso di devolvere parte dei proventi del libro “Universi di versi diversi”, da loro redatto, all’associazione open onlus – associazione Oncologica Pediatrica e Neuroblastoma.
La cerimonia si terrà presso Villa Savonarola. La storia d’amore tra Angela e Cristina dura dal 1996 e testimonia la forza di un sentimento che, se reale e profondo, non conosce limiti o pregiudizi. Un particolare: agli invitati è stato chiesto di portare un palloncino colorato per una sorpresa che animerà la cerimonia.
Nel prendere atto di un evento tanto importante per chi vede coronarsi il proprio sogno d’amore non possiamo non pensare ai tanti, troppi casi di omofobia registrati a Napoli, all’insana prevenzione verso esseri umani ritenuti “diversi” solo dai limiti cognitivi e dalla chiusura mentale di gente ipocrita. L’Arcigay di Napoli ha spesso denunciato episodi di intolleranza nei confronti di omosessuali sfociati in alcuni casi persino in barbare aggressioni.
Nozze tra donne, unioni civili: passi in avanti negli ultimi mesi
Purtroppo ci troviamo ancora a pagare lo scotto di retaggi pseudo moralisti che per decenni hanno confuso generazioni di giovani etichettando come “da evitare” persone attratte da individui dello stesso sesso. Un’alterazione maligna del concetto di “morale”, la volontà di premiare solo chi “appare”, ordinario, ricco, potente, sebbene disonesto, in prima fila la domenica in chiesa condannando senza appello chi magari, onesto lavoratore e cittadino di provata educazione civica, è reo solo di avere costumi sessuali diversi.
La stessa Chiesa sembra finalmente aprirsi al dialogo con persone che fino a 20 anni fa non avrebbero nemmeno potuto pensare di manifestare apertamente la propria natura o di poter essere compresi e rispettati dal clero. Precisazioni doverose redatte in nome del rispetto alla vita e alla libertà d’espressione di ogni essere umano in un momento storico particolarmente complesso quale quello attraversato dal nostro Paese.
Della serie: innalziamo i sentimenti sopra ogni pregiudizio perseguendo chi fa del male al prossimo e viola la legge non chi chiede solo di vivere serenamente la propria esistenza.
Alfonso Maria Liguori