Oltre alle piantine, i carabinieri hanno rinvenuto anche un sistema di essiccamento creato alla buona nell’armadio di casa. L’armadio era stato adeguatamente attrezzato con tanto di ventilatore e nota, all’esterno, di orari di accensione e spegnimento dell’apparecchio, tutto studiato nei minimi particolari per coltivare ed essiccare cannabis in casa.
Nella casa dei due fratelli incensurati, i carabinieri hanno trovato e sequestrato di tutto.
C’erano i fertilizzanti, un appunto a mano sul frigorifero per l’accensione e lo spegnimento di una lampada per ricreare i ritmi giorno/notte e alterarli per far crescere più in fretta i vegetali, un sistema di ventilazione per poi essiccare le piante e trasformarle in marijuana.
C’erano i fertilizzanti, un appunto a mano sul frigorifero per l’accensione e lo spegnimento di una lampada per ricreare i ritmi giorno/notte e alterarli per far crescere più in fretta i vegetali, un sistema di ventilazione per poi essiccare le piante e trasformarle in marijuana.
Il sistema di coltivazione di cannabis in casa funzionava e fruttava, a giudicare dalla ingente somma di denaro trovata, per il possesso della quale i due “coltivatori” non sono stati in grado di fornire spiegazioni.
I carabinieri della compagnia di Castellammare di Stabia insieme a colleghi di Torre del Greco hanno quindi arrestato i due fratelli: Francesco e Stefano Pallone, 29 e 22 anni, responsabili di detenzione di stupefacente a fini di spaccio.
Nella loro casa, in via Pagliarone, i militari li hanno trovati in possesso di 73 grammi di marijuana già pronta, oltre mezzo chilo di fogliame e arbusti di cannabis indica in essiccazione, due piante di cannabis del peso complessivo di 420 grammi, ben 2.825 euro in denaro contante.
Nella loro casa, in via Pagliarone, i militari li hanno trovati in possesso di 73 grammi di marijuana già pronta, oltre mezzo chilo di fogliame e arbusti di cannabis indica in essiccazione, due piante di cannabis del peso complessivo di 420 grammi, ben 2.825 euro in denaro contante.
Gli arrestati attendono in rito direttissimo.