Una squadra di operai specializzati sta provvedendo a rimuovere la copertura in lamiere di Eternit dello storico edificio.
La pericolosa sostanza chiusa in appositi sacchi contenitivi sarà successivamente smaltita in discarica specializzata.
A Castellammare esistono, tuttavia, ancora numerosi altri casi dove bisognerebbe agire con estrema rapidità e altrettanta efficacia per rimuovere le mortali fibre.
Particolarmente preoccupanti appaiono i cumuli di rifiuti contenenti amianto depositati in modo sconsiderato qua e là in città. Un triste esempio su tutti è il cumulo di lamiere di Eternit in “bella mostra” nello storico Parco della Reggia borbonica di Quisisana.
La bonifica dopo l’esposto degli ambientalisti
Nel marzo 2016 l’amianto presente alla ex Colonia Ferrovieri di Pozzano fu al centro di un esposto del Wwf Terre del Tirreno, inviato alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Torre Annunziata.
A corredo della segnalazione all’autorità giudiziaria gli ambientalisti del Wwf spiegarono che “la potenziale pericolosità dei materiali contenenti amianto dipende proprio dall’eventualità che siano rilasciate nell’ambiente fibre che possono venire inalate. Dopo essere state inalate alcune rimangono nei polmoni per sempre, provocando l’asbestosi, ovvero la cicatrizzazione dei tessuti del polmone.
In questa malattia la normale struttura del polmone viene modificata a causa della comparsa di tessuto fibroso che ostacola il trasferimento dell’ossigeno dell’aria respirata al sangue. Compaiono disturbi quali difficoltà respiratoria e disturbi cardiaci. Inoltre l’amianto può causare anche cancro al polmone (mesotelioma). Per l’asbestosi maggiore è il numero di fibre inalate e maggiore è la possibilità di contrarre la malattia, mentre per l’insorgenza di un tumore sono sufficienti esposizioni anche limitate”.
Il Wwf: “Bene la messa in sicurezza”
A poco più di un anno dalla denuncia il presidente del Wwf Terre del Tirreno Claudio d’Esposito, informato delle operazioni di bonifica in corso al borgo di Pozzano, si è mostrato particolarmente soddisfatto.
La vicinanza di abitazioni a monte e dei lidi balneari a valle dove migliaia di persone sostano nel periodo estivo, considerata la portata altamente tossica del materiale in amianto e delle fibre di asbesto, ha reso per tanti, troppi anni, l’area estremamente pericolosa per la salute umana. Ci auguriamo che con la bonifica si passi anche al recupero dell’area dismessa”.
Ex Colonia dei Ferrovieri storico edificio da recuperare
La ex Colonia dei Ferrovieri che oggi appare come uno spettrale edificio, simbolo di un annoso degrado, non sempre è stata così.
“Originariamente questa struttura – spiegano gli esperti di storia locale di Liberoricercatore.it – era un cantiere navale. I locali, nei primi anni del Novecento, furono poi destinati ad ospitare un orfanotrofio maschile”.
“Successivamente, negli anni Trenta, dopo importanti lavori di adeguamento, – proseguono i ricercatori – l’orfanotrofio divenne colonia marina per orfani di guerra e civili. Solo nel dopo guerra per iniziativa delle Ferrovie dello Stato, accolse esclusivamente gli orfani e i figli dei ferrovieri”.
“L’istituto dopo alterne fortune – concludono gli esperti – chiuse i battenti definitivamente al finire degli anni Sessanta e da questo momento ha inizio il lento e inesorabile degrado che ha portato alla disastrosa situazione odierna”.
Purtroppo il futuro della ex Colonia Ferrovieri è ancora tutto da scrivere. La rimozione del pericoloso amianto è un segnale positivo e potrebbe essere il primo passo del necessario recupero.
Fotogallery: rimozione amianto ex Colonia Ferrovieri
Ferdinando Fontanella