Boscoreale: iniziati i lavori di restauro di Villa Regina

La dimora ritornerà alla fruizione dei visitatori dopo circa 7 anni di chiusura

Sono stati avviati i lavori di restauro delle strutture e degli apparati decorativi di Villa Regina a Boscoreale, che restituiranno la dimora alla fruizione dei visitatori dopo circa 7 anni di chiusura.

La Villa Regina, l’unica “Villa Rustica” del territorio vesuviano, scavata per intero e totalmente visitabile e l’Antiquarium di Boscoreale fanno parte di un unico percorso museale, che tornerà ad essere completo al termine dei lavori.

I lavori, che dureranno 18 mesi circa, prevedono la revisione completa di tutte le coperture della Villa con la sostituzione totale o parziale di quelle danneggiate, e la messa in campo di tutti gli interventi correttivi necessari all’idoneo smaltimento delle acque meteoriche (quali l’estensione dell’aggetto delle falde e l’allontanamento delle acque raccolte dalle strutture archeologiche).

Altri interventi interesseranno più direttamente la conservazione degli apparati decorativi e dei manufatti presenti all’interno della Villa: rivestimenti in stucco delle colonne, pavimenti in battuto di coccio pesto, intonaci e dipinti murali, calchi in gesso degli infissi.

Storia di Villa Regina

Il complesso, scoperto nel 1977,  è una fattoria di piccole dimensioni costruita in età sillana (I secolo a.C.) incentrata su una cella vinaria ospitante 18 dolia interrati per la conservazione del mosto ricavato dall’uva prodotta nel vigneto che circondava la villa e della quale è stato possibile ricostruire l’impianto. La fattoria era infatti dotata di un apposito ambiente per la torchiatura dei grappoli, oltre che di locali adibiti alle attività domestiche, a stalla e deposito. Della pars urbana l’unico ambiente signorile era il triclinio ornato da pitture di III stile, mentre altre stanze di alloggio erano poste al piano superiore accessibile mediante una scala. All’epoca dell’eruzione la fattoria doveva essere utilizzata solo durante le lavorazioni agricole, e presenta molte stanze in attesa di essere ripristinate dopo il terremoto del 62 d.C. Tra gli oggetti ivi rinvenuti si segnalano una piccola erma del dio Bacco, proveniente dal larario del portico, numeroso vasellame da mensa e da cucina, attrezzi agricoli ed alcune lucerne, tra cui una databile al III-IV secolo d.C. che dimostra la frequentazione del sito in epoca posteriore all’eruzione del 79 d.C.

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