Impongono il pizzo alle sale slot di Napoli: arrestati 3 affiliati al clan D’Ausilio

La cosca aveva cominciato a taglieggiare i commercianti della zona imponendo loro il pagamento del “pizzo” in base al numero di slot machines installate negli esercizi

pizzo clan d'ausilio slotArrestati dai carabinieri 3 soggetti vicini al clan D’Ausilio di Bagnoli. Dopo l’evasione del boss condannato all’ergastolo Felice D’Ausilio (non rientrato da un permesso premio ottenuto a Tempio Pausania), ritenuto capo dell’omonimo clan camorristico attivo nelle zone di Bagnoli e Cavalleggeri d’Aosta, i suoi sodali avevano cominciato a taglieggiare i commercianti della zona imponendo loro il pagamento del “pizzo” in base al numero di slot machines installate negli esercizi.





Gianluca Noto, 39enne, Aniello Mosella, 23enne, entrambi di Napoli e già noti alle forze dell’ordine e Romualdo Diomede, un 46enne di Qualiano incensurato, raggiungevano a bordo di scooter gli esercizi commerciali presentandosi a nome del clan e imponendo il “pizzo” agli esercenti presi di mira.

Il racket del clan D’Ausilio è stato bloccato dai carabinieri di Napoli che hanno dato esecuzione a un decreto di fermo emesso dalla Dda partenopea nei confronti dei 3, tutti ritenuti appartenenti al clan e responsabili di estorsione in concorso aggravata da finalità mafiose. Il gip ha convalidato il provvedimento precautelare e ha disposto la loro detenzione nel centro penitenziario di Secondigliano.

Clan D’Ausilio: la riorganizzazione della cosca

Continua incessante il lavoro di prevenzione da parte delle forze dell’ordine sul territorio e in particolar modo dei carabinieri: si tenta di reprimere sul nascere fenomeni estorsivi, di chiudere piazze di spaccio già operative sul territorio impedendo nel contempo che se ne aprano di nuove. La velocità di organizzazione e di spostamento sarebbero punti di forza di un sistema che oggi a Napoli è investito da faide interne per il controllo degli affari illeciti in città e nell’hinterland.

Alla base degli scontri un riciclo generazionale tra vecchie famiglie malavitose e baby gang che in alcuni casi sarebbero composte da parenti di quelle che una volta furono figure apicali della Nuova Famiglia.

Alfonso Maria Liguori

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