Il Gazzettino vesuviano | IGV

Rapinano 65enne armati di cacciavite: 2 arrestati a Napoli

carabinieri cacciavite rapina napoliI carabinieri della stazione di Capodimonte di Napoli hanno sottoposto a fermo il 41enne Antonio de Luca, già noto alle forze dell’ordine attualmente in semilibertà e il 30enne Luigi Gelsomino anch’egli già noto alle autorità.




I 2 avevano bloccato con una Fiat Punto i movimenti di una 65enne cha stava parcheggiando la sua vettura a Napoli in via Lieti a Capodimonte e uno le aveva puntato al collo un grosso cacciavite.

Impossibilitata a darsi alla fuga e sotto la minaccia dell’attrezzo acuminato, la donna è stata costretta a sfilarsi dalle dita 3 anelli d’oro del valore complessivo di 1.000 euro, con le non poche difficoltà per la paura dei momenti concitati della rapina.

Indagini lampo dei carabinieri di Napoli

Le indagini dei carabinieri avviate subito dopo la denuncia hanno portato alla cattura dei rapinatori. Dopo aver individuato il loro mezzo grazie a immagini prese da impianti di videosorveglianza, i militari dell’arma li hanno rintracciati e bloccati nella Masseria Cardone.

Uno degli anelli rapinati era ancora in loro possesso e il loro abbigliamento corrispondeva a quello descritto dalle vittima, che li ha pure riconosciuti. Dopo la regolare procedura di fermo de Luca e Gelsomino sono stati associati al carcere di Poggioreale.

In pochissimo tempo gli uomini della Benemerita hanno acciuffato i responsabili della rapina: l’accaduto testimonia l’ipotesi investigativa da noi avanzata tempo addietro, ovvero che dopo il declino del clan Lo Russo di Miano l’equilibrio malavitoso dei luoghi sarebbe stato fortemente alterato con affiliati sbandati costretti a compiere furti e rapine per sbarcare il lunario.

Il pericolo adesso è che qualche baby boss tenti di ricostruire il gruppo una volta retto dai fratelli Lo Russo scatenando una sanguinosa guerra di camorra con gli altri clan operanti nella zona per il controllo degli affari illeciti, con particolare riferimento allo spaccio di stupefacenti. Non a caso le forze dell’ordine monitorizzano con grande attenzione i luoghi al fine di prevenire o reprimere sul nascere atti intimidatori e raid tra vecchi e nuovi “protagonisti” di camorra.

Alfonso Maria Liguori

Exit mobile version