Home Prima Pagina “Mi dispiace ma non sono Angela Celentano”, parla la ragazza della foto rubata

“Mi dispiace ma non sono Angela Celentano”, parla la ragazza della foto rubata

“Mi dispiace ma non sono Angela Celentano”, parla la ragazza della foto rubata

“Tutto il mondo ha sperato che Angela Celentano fosse Celeste Ruiz. Tutti abbiamo sperato che quella bambina scomparsa dal monte Faito fosse stata adottata, fosse in Messico. Ma non è così”.




Inizia con queste parole la trasmissione di Rai Tre, Chi l’ha visto?, che segue la vicenda della famiglia Celentano che, dall’agosto 1996, non ha più tracce della loro figlia, Angela appunto, scomparsa in una gita con la famiglia sul monte Faito.

La foto della ragazza che ha fatto il giro dei media e che mostrava il volto, dopo oltre un decennio, volto che avrebbe dovuto avere Angela oggi è stata un bluff, una farsa portata avanti dal 2010 dalla persona che si mise in contatto con i familiari di Angela Celentano e che diceva di riconoscersi in quella storia, si identificava con Angela e avviava una corrispondenza a mezzo mail con gli affetti della piccola scomparsa.

Angela Celentano o Celeste Ruiz: anni di ricerche

Dopo anni di ricerche, di speranze di riabbracciare la figlia, la settimana scorsa il triste epilogo. La ragazza della foto non è Angela Celentano, tantomeno la persona delle mail, la sedicente ormai Celeste Ruiz, la fu Angela adottata da messicani e in Messico risiedente.

Il viso della ragazza in foto appartiene a una donna, messicana sì di origine ma che vive in Francia, persona completamente estranea ai fatti, allertata da amici e parenti sul fatto che una sua foto girasse in rete e tv e che fosse associata ad Angela/Celeste. E’ lei, la ragazza della foto a scrivere subito ai Celentano.

Il “non sono io vostra figlia” che non avrebbero voluto sentire è in una lettera che viene affidata agli inquirenti che si mettono in contatto con la ragazza.

Angela Celentano Celeste RuizLa foto è stata rubata dal profilo social di Brissia, questo il suo nome, è stata tagliata, giacché nell’immagine originale vi era un’altra donna sorridente e spedita ai Celentano. La foto venne pubblicata nel 2002, Angela aveva intorno ai dieci anni.

Chi è Brissia?

Brissia è una psicologa messicana, trentacinquenne, madre di una bimba di sei anni. Gli esami genetici hanno confermato che Brissia non è Angela Celentano, non è figlia di Catello e Maria ma dei suoi genitori messicani.

Angela Celentano BrissiaBrissia, ha deciso di mettersi in contatto con il programma di Rai Tre per raccontare la sua versione. Così in collegamento con lo studio racconta di non essere legata ai Ruiz. Racconta che prima di presentarsi alla procura di Torre Annunziata era spaventata poiché per la prima volta si vedeva coinvolta in una situazione così grande.

Dice di aver fatto il test del Dna per fugare ogni dubbio sulla sua discendenza, certa di essere figlia dei suoi genitori. Poi parla dell’incontro con i Celentano: è stato un incontro breve ed emozionante da entrambe le parti perché non si aspettava di conoscerli. Abbracciarli è stata la parte più difficile, infatti tutto il dolore che provavano era evidente.

Dice che si sono anche scusati con lei per averla coinvolta. Lei stessa si è scusata con i Celentano per non essere quella che il mondo sperava fosse. Brissia ha portato ai genitori di Angela un disegno fatto dalla sua bambina, nel disegno c’è una bambina con i suoi genitori circondati da palloncini. Anche la procura ha donato a lei un ciondolo a forma di corno rosso portafortuna per ringraziarla della collaborazione prestata.

Brissa chiude dicendo di non aver percepito alcuna ricompensa, come promessa dal Messico. La sua ricompensa è aiutare una famiglia a cercare la sua verità.

Alle menti malate che hanno illuso una famiglia sofferente, Brissia dice di non capire, da donna e madre, questa mancanza di sensibilità e consiglia loro di cercare aiuto psicologico perché ne hanno bisogno. Illudere una famiglia è disumano, è spietato e crudele.

La pista messicana durata sette anni

Sette anni a rincorrere una foto, una menzogna. Indagini lunghe e dispendiose che non portano a nulla. Restano le mail partite da un indirizzo, da un computer inviate per ragioni ancora da capire ma sicuramente malsane. Molti pezzi si incastrano e incastrano i Ruiz, coniugi e il figlio di lei.

Ma se la pista messicana è abbattuta, occorre ripartire dall’inizio, dal monte Faito, dal 10 agosto 1996.

Anna Di Nola

Donazione sostieni il Gazzettino Vesuviano