Maestre violente, genitori infuriati: “Più sicurezza”. Velardi: “Questione complessa”

"Il primo compito di un'educatrice è tutelare e formare gli alunni: sicuramente le istituzioni competenti interverranno"

maestre violente gragnanoMaestre violente, genitori infuriati: “Più sicurezza”. Velardi: “Questione complessa”. Dopo il blitz dei carabinieri contro 2 maestre di Poggiomarino accusate di maltrattamenti ai danni dei loro piccoli alunni esplode la rabbia dei genitori.

 




“Non ci fidiamo più di nessuno – hanno dichiarato i familiari degli alunni degli istituti ‘Miranda’ e ‘Tortorelle’ di Poggiomarino – vogliamo telecamere e controlli in tutte le aule per evitare nuovi episodi come quelli che si sono consumati tra le mura dell’asilo all’interno del plesso Miranda di Poggiomarino.

Non siamo presenti alle lezioni e di conseguenza non possiamo vedere ciò che realmente accade. Chiediamo attenzione da parte delle istituzioni e pugno duro contro chi disonora la professione di educatrice”.

Una brutta vicenda che va affrontata con il tatto dovuto: ingiusto montare campagne di odio contro l’intera classe docente per la disonestà di qualche cattivo membro dell’istituzione scuola.

Velardi: “Questione complessa, istituzioni intervengano”

“La questione è molto complessa – ha dichiarato Francesca Velardi, docente di scuola primaria in una zona ad alto rischio di Napoli – e andrebbe affrontata a 360 gradi da parte delle istituzioni attraverso controlli psicologici al personale docente al fine di stabilire l’idoneità al servizio e l’atmosfera dell’ambiente in cui si opera.

Senza addentrarsi nell’ampia questione del bornout occorre sottolineare come in alcuni casi si creino malumori tra genitori e insegnanti, o tra insegnanti e dirigenti scolastici, tali da esasperare oltre misura gli operatori. Un’insegnante in pieno possesso delle sue capacità mentali non toccherebbe mai un bambino: in soggetti però già deficitari sotto il profilo psicologico le barriere inibitorie tendono ad essere facilmente superate e si può sfociare in vergognose aggressioni, verbali o fisiche , ai danni dei piccoli allievi.

Il primo compito di un’educatrice è tutelare e formare gli alunni: sicuramente le istituzioni competenti interverranno per quanto meno arginare un fenomeno pericoloso per i bambini e per la credibilità degli stessi insegnanti”.

Maestre violente, comunità scossa dall’accaduto

La comunità di Poggiomarino è profondamente scossa dall’accaduto: i residenti chiedono sicurezza e maggiori controlli negli istituti da parte delle istituzioni competenti. Della serie: non ci si può concedere il lusso di minare la credibilità della Scuola, baluardo contro il cinico sistema della strada che affonda le proprie radici nell’ignoranza.

Un appello alla maggiore professionalità da parte di chi preposto al controllo dell’idoneità del personale docente non sempre, forse, svolge con la giusta competenza il proprio compito.

Alfonso Maria Liguori

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Pubblicista, con formazione scolastica classica e frequenza universitaria presso l'Ateneo Federico II di Napoli (corso di Laurea in Filosofia). Dal 2003 "Aml" è nato, giornalisticamente parlando, con il settimanale diocesano della Curia di Napoli "Nuova Stagione". Successivamente collabora con Cronache di Napoli, con Metropolis, con Napoli Più, svolgendo nel contempo attività di pubbliche relazioni e portavoce di politici. Impegnato nel sociale nel 2003 ha preso parte ad un progetto sociale per il recupero di minori a rischio promosso dall'associazione onlus "Figli in Famiglia" in collaborazione con il Tribunale per i Minori di Napoli. Ha curato eventi di solidarietà per associazioni onlus in favore di noti ospedali partenopei in collaborazione con l'Ubi Banca Popolare di Ancora. Ha diretto la trasmissione televisiva "Riflettori su Ercolano" (a sfondo sociale) per Tele Torre. Profondo conoscitore della strada e dei complessi meccanismi sociali che caratterizzano le problematiche di Napoli e della sua provincia, da anni collabora attivamente con il Gazzettino vesuviano.