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Rione Traiano, “bonificata” la roccaforte del clan. In manette latitante

rione traiano microcamereRione Traiano, “bonificata” la roccaforte del clan. In manette latitante. Durante i servizi di controllo del territorio attuati dalla polizia di stato, stigmatizzati dell’operazione Alto Impatto per la recrudescenza di episodi criminosi nel rione Traiano, nella giornata di ieri, agenti del commissariato San Paolo, del Reparto di Prevenzione Crimine Campania, di unità cinofile e della guardia di finanza nonché agenti della squadra mobile, in viale Traiano, all’altezza del civico 289, dove si riteneva che insistesse una piazza di spaccio, hanno effettuato un’accurata perquisizione bonificando scale e sotto scale nonché i giardinetti attigui.




Le forze dell’ordine nel contempo hanno fatto irruzione nella piazza di spaccio riconducibile al pluripregiudicato Festinse Francesco, affiliato al clan Petrone, individuata sempre in viale Traiano al civico 311 la quale era a considerarsi una roccaforte, protetta da numerosi cancelli e porte blindate, da sentinelle appiedate e munite di moto, appostate su tutti gli angoli delle strade attigue, nonché vigilata da una vera sala operativa posta sull’attico dello stabile, che controllava numerose telecamere.

Pertanto hanno rimosso 3 cancelli di ferro, effettuate 2 perquisizioni, sequestrate 17 microtelecamere, con non poca difficoltà attesa la posizione in cui erano allocate, 1 televisore, 1 impianto dvr, 2 sistemi di commutazione con relativi telecomandi ed 1 bilancino di precisione.

Al rione Traiano in manette anche latitante 56enne

Nella stessa mattinata di ieri i poliziotti del commissariato San Paolo hanno arrestato il 56enne napoletano Antonio Falvo, colpito da ordine di custodia in carcere per un cumulo di pene. Falvo, noto alle forze dell’ordine per la sua appartenenza a consorterie criminali dedite al traffico ed allo spaccio di stupefacenti nella zona di Soccavo-rione Traiano, (dove aveva la sua residenza) era stato colpito dall’emissione di ordine di custodia in carcere al quale si era sottratto, rendendosi irreperibile, già dal 2016.

Numerosi servizi investigativi ed informativi, finalizzati al rintraccio di Falvo hanno consentito agli investigatori di individuare la convivente del soggetto che risultava essere domiciliata nella zona nord di Napoli. Durante un appostamento gli agenti hanno individuato la donna che, a sua insaputa, li ha condotti, in un edificio di via Due Portoni a Chiaiano. La stessa, usando l’ascensore, si è fermata al quarto piano, dove i poliziotti che sono arrivati attraverso le scale, si sono accorti che c’era un solo appartamento per piano, per cui erano certi di non bussare alla porta sbagliata.

Si sono qualificati e sono entrati in casa dove si nascondeva il ricercato al quale è stato notificato il provvedimento restrittivo. Falvo è stato poi associato al carcere di Poggioreale. Ulteriori indagini sono in corso al fine di accertare eventuali responsabilità di altri soggetti che ne hanno favorito la latitanza.

Alfonso Maria Liguori

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