Arrestato il latitante “Crescenziello”: è il “portavoce” del clan Polverino

L'uomo è stato bloccato mentre percorreva via Campana in direzione di Melito di Napoli, a bordo di un’auto guidata da un uomo di fiducia

clan polverino crescenzielloI carabinieri del nucleo investigativo di Castello di Cisterna hanno arrestato dopo un breve inseguimento il noto latitante Crescenzo Polverino: l’uomo è stato bloccato mentre percorreva via Campana in direzione di Melito di Napoli, a bordo di un’auto guidata da un uomo di fiducia.




A Polverino, alias Crescenziello, è contestato il reato di associazione di tipo camorristico. L’arrestato è ritenuto elemento apicale del clan Polverino nel nuovo gruppo criminale composto da membri degli Orlando, dei Nuvoletta e dei Polverino stessi. Si era reso irreperibile al blitz che il 18 aprile portò all’arresto di 30 elementi di spicco e gregari del nuovo gruppo Orlando.

Dopo le formalità di rito Crescenzo Polverino è stato associato al penitenziario di Secondigliano. L’operazione del 18 aprile fece scattare le manette ai polsi di 30 appartenenti al nuovo gruppo Orlando, ritenuti responsabili a vario titolo di associazione di tipo mafioso e di estorsione aggravata dal metodo mafioso, traffico di stupefacenti e detenzione di armi da guerra.

Crescenzo sfuggì al maxi-blitz contro il clan Polverino

I carabinieri avevano ricostruito la struttura del clan e dimostrato la provenienza dei profitti del sodalizio: estorsioni a imprenditori, controllo di attività commerciali, importazione di hashish dalla Spagna, “pizzo” pagato dai “gestori” delle piazze di spaccio della provincia.

Documentato anche il condizionamento politico per cui il 30 dicembre venne sciolto per infiltrazioni camorristiche il comune di Marano. Non si arresta l’opera di bonifica territoriale fortemente voluta dai vertici delle forze dell’ordine sul territorio, con particolare riferimento allo spaccio di stupefacenti, al racket e ai reati contro la persona.

Un giro di vite significativo che lancia un chiaro monito al sistema: lo Stato non intende assistere passivamente alla nuova ondata di violenza che negli ultimi tempi ha macchiato di sangue le strade di Napoli e dell’hinterland.

Alfonso Maria Liguori

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