Mancata presentazione di una lista alternativa a Pimonte Libera per le elezioni amministrative dell’11 giugno: nel dibattito è intervenuto l’ex assessore Bartolomeo Chierchia.
“La vera colpa della mancata presentazione di una lista alternativa all’amministrazione Palummo non è di Pimonte Libera, ma di tutta l’opposizione. – ha detto Chierchia – Fermo restando la criticità nei confronti degli ultimi cinque anni dell’amministrazione uscente, per onore della verità va detto che i principali responsabili sono i dirigenti del Pd e i centristi di Luigi Amodio.
Da almeno tre mesi infatti i democrat sono in preda ad una guerra fratricida, all’insegna della smania di protagonismo e dell’arroganza di presunti candidati sindaci che, allo show – down, non avevano né programma né persone pronte a identificarsi in questo progetto. Così, la guerra tra Carmine Palomba. Bianca Di Palma e Gennaro Somma si è rivelata un bluff.
E non ha certo aiutato il coinvolgimento dei centristi di Luigi Amodio, a loro volta animati dalla voglia di esprimere per forza una candidatura a sindaco. Lo stesso Amodio poi, dopo aver pubblicamente denigrato l’operato dell’amministrazione uscente, è tornato clamorosamente con Palummo.
“La pagina più triste della storia politica di Pimonte”
Sabato scorso invece è stata scritta la pagina più triste di tutta la storia politica pimontese. Una situazione da film horror. Ne’ Palomba, né la Di Palma, né tantomeno il gruppo di Amodio infatti – dopo avere preannunciato la formazione di una propria lista – sono stati capaci di presentarne una. Tutto ciò, dopo aver rifiutato di collaborare alla formazione di una lista unitaria (proposta ripetutamente dal nostro gruppo e da tanti cittadini nei vari incontri politici, attraverso l’individuazione di un candidato super partes), in grado di competere alla vittoria elettorale.
La mia posizione pertanto è stata sempre quella di trovare una convergenza di tutte le forze politiche, sociali e civiche che si oppongono al modo di amministrare del sindaco uscente Palummo e della sua compagine, mettendo da parte tutte le velleità personali. Nei prossimi giorni, renderò nota la mia posizione in vista delle elezioni dell’11 giugno.
Per quanto riguarda invece il futuro, ribadisco il mio impegno a fare politica attiva in paese, con un nuovo movimento che nascerà dopo la fase elettorale, in grado di confrontarsi e collaborare con tutti gli schieramenti che hanno veramente a cuore le sorti del paese. Il mio auspicio però è che i responsabili di questo sfascio riescano, di fronte a questo clamoroso fallimento, ad assumersi fino in fondo ognuno le proprie responsabilità.
“Difficile ricostruire progetto unitario”
Sarà difficile, infatti, ricostruire un progetto politico e unitario con chi, oggi, ha affossato definitivamente non solo l’alternativa a Palummo, ma anche la speranza e la fiducia di tanti pimontesi, che speravano di poter assistere ad un confronto elettorale democratico. Ecco perché non possiamo essere d’accordo con un manifesto (quello del Pd) che non fa chiarezza rispetto a quanto accaduto nelle scorse settimane. E cerca di addossare agli avversari responsabilità politiche che, invece, vanno ricercate tutte nel nostro campo”.