Il “Rio Sguazzatoio” a Scafati, piccolo torrente non molto lontano dalla Tenenza dei carabinieri e che si congiunge dopo qualche metro con il fiume Sarno, ieri pomeriggio si è colorato di rosso. Macabra scoperta per molti cittadini scafatesi che hanno notato una vera e propria cascata di coloro rosso che andava ad alimentare il torrente cambiandone il colore naturale. La causa dovrebbe essere sempre la stessa: scarichi abusivi e sversamenti illegali.
Probabilmente qualche fabbrica o attività industriale dei dintorni si è allacciata illegalmente alla rete fognaria lasciando confluire nel fiume Sarno tutti i rifiuti industriali. Un rosso color sangue che ha terrorizzato i cittadini: potrebbe essere sia sangue animale ma anche qualche sostanza tossica rilasciata incautamente nelle acque di Scafati. Non si esclude, però, neanche la pista che porta alle tante attività che si occupano della lavorazione dei pomodori.
Una situazione paradossale che si verifica, secondo alcuni cittadini, quasi settimanalmente a due passi dalla caserma dei carabinieri di Scafati. Sono partite le indagini della Procura della Repubblica di Torre Annunziata (già l’anno scorso) che sta tentando di fare luce sul caso e sta tentando di ricostruire il percorso di tutti i rifiuti che vengono quotidianamente abbandonati nel fiume Sarno. Qualche anno fa, la Guardia Costiera di Castellammare, in compagnia con il procuratore Filippelli, sorvolarono tutta l’estensione del fiume, tra i più inquinati d’Europa, per poterne scoprire le cause.
La rabbia dei cittadini di Scafati
Mentre le indagini vanno avanti, però, la rabbia dei cittadini è tanta. “Siamo stanchi – spiegano alcuni scafatesi -. Ieri abbiamo assistito ad uno spettacolo bruttissimo che rovina ancora di più il nostro territorio. Nessuno si è mai interessato di questi scarichi e questi sono i risultati. Viviamo in una zona altamente inquinata e le malattie aumentano per colpa di questi pseduo imprenditori. Siamo soli: a Scafati la situazione è tragica”.